Confagricoltura: Ecco la nuova visione per sostenere la filiera

Articolo pubblicato il 6 aprile 2025 su “La Stampa” ed. di Cuneo, pag. 50.
In Europa il settore primario e la figura dell’agricoltore sono al centro di una nuova visione lontana dalle ideologie che in questi anni hanno fatto perdere competitività rispetto ad altre aree del mondo e che oggi, anche alla luce delle politiche protezionistiche messe in atto dagli Stati Uniti, vanno riviste per tornare a investire in produttività e competitività». Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, commenta così il piano di lavoro «Visione per l’agricoltura e l’alimentazione» redatto dal commissario Ue all’Agricoltura, Christophe Hansen, che accoglie molte delle sollecitazioni avanzate da Confagricoltura per definire un nuovo corso politico per il settore.
Un piano europeo che ora deve tenere conto anche degli effetti che i dazi imposti da Trump avranno sul settore agroalimentare italiano, che da solo vale il 25% di quello europeo negli Usa, con settori chiave, come quello del vino e le produzioni di carni e formaggi, fortemente esposti. «Deve esserci una reazione ferma e coesa dell’Ue per arrivare a un negoziato che riporti una relativa normalità – dice Allasia –. Il nostro export è cresciuto molto in questi anni e dobbiamo continuare a guadagnare spazi a livello internazionale, cercando però di non perdere il mercato statunitense, che per la provincia di Cuneo vale moltissimo e sarebbe impossibile da sostituire nel breve e medio periodo».
Nel frattempo, in Europa la discontinuità con il recente passato è evidente nei concetti nuovi di redditività, competitività, semplificazione, tensione verso l’innovazione e la scienza, senza dimenticare la sostenibilità e la valorizzazione delle aree rurali. Nell’ottica di una transizione ecologica più realistica, sono cinque gli elementi che secondo Confagricoltura indicano un cambio di prospettiva nelle politiche agricole europee.
Il primo è l’attenzione al reddito degli agricoltori, con azioni di contrasto della vendita sottocosto e la promozione di sistemi di aggregazione virtuosi, della bioeconomia, del carbon farming e della produzione di bioenergie, e un potenziamento degli strumenti finanziari per sostenere i costi legati alla transizione verde e alla digitalizzazione. Il secondo è la semplificazione della Pac, riducendo il carico burocratico, sostenendo la digitalizzazione, adottando nuove tecnologie come le Tea, bilanciando incentivi e obblighi normativi. Il terzo sono strategie per la competitività e resilienza del settore agricolo, che pongono l’accento sulla sicurezza alimentare e la sovranità alimentare dell’Ue e che potenzino le politiche di gestione del rischio e delle crisi.
Gli ultimi due? Una narrazione aggiornata che riconosca il ruolo strategico dell’allevamento – la zootecnia sarà oggetto di un pacchetto di misure di semplificazione che ne sosterrà la competitività – e un diverso approccio ai fitofarmaci, con il conseguimento degli obiettivi fissati dall’Ue in termini di sostenibilità economica come faro, e veti sull’uso di alcune sostanze da ponderare bene senza alternative efficaci.
Conclude Allasia: «Questa linea politica europea va sostenuta con risorse adeguate».
Sullo stesso argomento