Agricampeggio “Mac a pè”. Per una vacanza immersi nel bosco recuperato e sostenibile

6 Giugno, 2024

“Mac a pè”, solo a piedi. Nome più azzeccato non poteva esserci per un agricampeggio che sorge in borgata Ciamin (strada) a Demonte. Ed è quello scelto da Laura Renaudo per la sua attività turistico ricettiva, nata in Valle Stura dopo oltre 10 anni di lavoro serrato per recuperare un’intera porzione di montagna spopolata e abbandonata.
“Le particolarità della nostra struttura sono molte, ma ciò che mi ha guidata è la volontà di ridare un futuro ad un territorio lasciato a sé stesso, dove a far da padroni erano rovi e boscaglie” – spiega Renaudo –. “La mia famiglia ha le sue radici in questa borgata e già da piccola, l’estate, non vedevo l’ora di tornare qui dai miei nonni per respirare la tranquillità di questa oasi di pace. I miei genitori hanno continuato a fare una manutenzione costante di questo luogo quasi tutte le domeniche. Quando poi, insieme a mio marito Domenico, abbiamo ristrutturato un’abitazione per farne una casa vacanze, abbiamo deciso di spingerci oltre e di acquistare anche i terreni circostanti per fare un riordino fondiario e dare il via al nostro sogno”.
I lavori sono stati tantissimi: tolte le piante infestanti, realizzati muretti di contenimento a secco e opere di ingegneria naturalistica per rendere il bosco più ospitale e capace di accogliere chi necessita di staccare la spina, immergendosi nella natura incontaminata.

“Ci siamo avvicinati con enorme rispetto a questo luogo in Zps (Zona a protezione speciale) e area Natura 2000 e abbiamo utilizzato ogni elemento che potesse offrirci questo spazio, legno e pietre soprattutto” – continua l’imprenditrice –. “Sono nate, così, recinzioni, palizzate, muretti e sostegni pienamente sostenibili, che ora delimitano un’area vasta oltre un ettaro e pienamente fruibile da aprile a fine ottobre”.
Dopo il parcheggio ci si muove a piedi
Si sale la valle, superato Demonte si svolta a destra dopo poche centinaia di metri e ci si trova davanti all’ingresso dell’agricampeggio. Si lascia l’auto, la moto o la bici e, dopo l’accoglienza, si procede esclusivamente a piedi per raggiungere una delle dieci piazzole disseminate qua e là sotto l’ombra degli alberi e denominate con nomi di frutti, fiori o animali selvatici. “In tanti prediligono la nostra piazzola Aquila, perché posta più in alto e con una bella vista sulla valle, ma ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le esigenze”.

Dopo un trascorso lavorativo di oltre 20 anni in altri ambiti, Laura e il marito nel 2014 decidono di lanciarsi in una nuova avventura, spinti anche dalla volontà di intraprendere una vita a contatto con la natura adattando la loro idea di ospitalità alla conformità del territorio. “A Peveragno, mio paese di origine, abbiamo in conduzione castagneti e campi di mirtilli che qui abbiamo integrato con l’acquisto di capre, asini e galline per mantenere pulita l’area in modo più naturale possibile. Tutto è sostenibile e integrato nel contesto boschivo, tanto che l’intera superficie aziendale è condotta con il metodo di produzione biologica”, prosegue Laura Renaudo. La manutenzione è il lavoro più gravoso, così come molte operazioni di recupero e ristrutturazione fatte ancora in modo manuale per una precisione certosina.
“Ci interessa intercettare italiani e stranieri amanti della vita en plein air e, in particolare, chi viaggia in bici (abbiamo anche postazioni di ricarica e-bike) o in moto. Abbiamo notato che soprattutto chi arriva dall’estero è molto attento agli aspetti di cura dell’ambiente, come la raccolta differenziata e altro”, spiega ancora la titolare.

L’agricampeggio non offre servizio di ristorazione, ma solo la prima colazione a base di prodotti tipici del territorio in un locale adibito. La struttura dispone di servizi igienici e di un’area barbecue.
Iniziative legate a saperi del territorio
“Organizziamo attività legate al territorio come, ad esempio, vedere la mungitura delle capre o la preparazione di pane e dolci nel nostro forno a legna e altri corsi a tema, mentre per i più piccoli abbiamo un’area gioco” – continua –. “Qui da noi, però, lo svago i bambini se lo creano correndo e giocando nei boschi. Come facevamo noi da piccini per scoprire così ciò che spesso si vede solo nei documentari televisivi”.

Mac a Pè riserva trattamenti speciali per gli associati e i dipendenti di Confagricoltura Cuneo (per ogni dettaglio visitare il sito internet www.agricampeggiomacape.com).
Numerosi sono, infine, i progetti futuri di Laura Renaudo: “Disponiamo di un ulteriore appezzamento abbastanza grande e ben esposto su cui vorremmo avviare un nuovo progetto agricolo”.
Non mancano le idee, insomma, per dare nuove alternative a chi ostinatamente decide di fare agricoltura in montagna.

Articolo di Paolo Ragazzo. “L’Agricoltore Cuneese”, Giugno 2024

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