Quaderno di Campagna, il nuovo obbligo di registrazione telematica penalizza le aziende

10 Gennaio, 2025

“Si parla tanto di semplificazione, ma il nuovo obbligo di avere, integrato al fascicolo aziendale, il Quaderno di Campagna in forma digitale, ossia la registrazione informatizzata di una serie di informazioni sulle attività svolte in azienda, non viene incontro all’operatività delle imprese agricole. Mi riferisco, in particolare, alla frequenza con cui vanno riportati gli aggiornamenti sui trattamenti fitosanitari, che rappresenta un ulteriore costo per gli imprenditori agricoli, sia in termini economici che di tempo impiegato per svolgere queste operazioni”. Il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, è perplesso sull’attivazione da parte di AGEA, già nei prossimi mesi in forma sperimentale e sicuramente a regime nel 2026, del sistema informatico per la gestione, all’interno del fascicolo aziendale, delle informazioni relative al registro dei trattamenti e delle fertilizzazioni da parte delle aziende agricole. Le imprese del settore primario già oggi, infatti, compilano il Quaderno di Campagna in forma cartacea o su supporti gestionali aziendali, ma l’aggiornamento all’interno della nuova piattaforma si presenta senz’altro più difficoltoso. 

In base a quanto disposto dal D.M. 1° marzo 2021, le informazioni relative al registro dei trattamenti e delle fertilizzazioni nell’ambito del Quaderno di Campagna costituiscono, infatti, elemento obbligatorio del fascicolo. La novità rappresenta la definitiva digitalizzazione del registro dei trattamenti. Si tratta di un obbligo per tutti gli agricoltori che utilizzano prodotti fitosanitari per la difesa delle colture agrarie, Il documento raccoglie tutte le attività colturali, dalla semina fino alla raccolta. A tal fine, i registri dei trattamenti dovranno contenere tutte le informazioni relative a: trattamenti fitosanitari, fertilizzazioni, irrigazioni, operazioni di campo, operatori, macchine agricole e localizzazione dei magazzini dei vari prodotti.

“Il sistema prevede la raccolta dei dati tramite un continuo interscambio di informazioni tra le aziende agricole che materialmente effettuano le operazioni in campo e i nostri uffici, a cui potranno essere demandate le registrazioni – continua Abellonio –. Tuttavia, Confagricoltura è impegnata per la modifica di quanto previsto, in quanto rappresenta l’ennesimo balzello burocratico e operativo a carico delle aziende, un onere che potrebbe essere tolto o perlomeno alleggerito, ad esempio, rivedendo le tempistiche delle registrazioni. La scelta nazionale di rilevare tutti questi dati, infatti, è superiore agli obblighi indicati dall’Unione Europea in materia di registrazione dei fitosanitari, ma a pagare il conto di questo eccessivo zelo, come spesso accade, sono gli agricoltori”.

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