USA, sospensione dei dazi a 90 giorni. Confagricoltura Piemonte: Ulteriore incertezza per tutto il settore agroalimentare

Pausa di 90 giorni sui dazi reciproci e su quelli al 10%, con effetto immediato. È quanto deciso dal presidente statunitense, Donald Trump, che lo ha annunciato mercoledì sera su Truth Social.
Si susseguono, così, gli ordini esecutivi mirati a colpire l’equilibrio già precario dell’economia mondiale, e soprattutto, destinati a indebolire l’Europa, penalizzata dalla guerra russo – ucraina da oltre due anni.
“E’ ormai il tempo di fare sistema, applicando tutte le strategie che mai sono state messe in atto prima d’ora. Non possiamo più considerare l’Unione europea e gli Stati aderenti come un territorio protetto” evidenzia Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, alla luce dei proclami del presidente statunitense, che vorrebbe introdurre vincoli alle importazioni con un generico riferimento a un’aliquota su un bene introdotto negli Stati Uniti, per esservi immesso in consumo.
“Auspichiamo una reazione immediata, adeguata e sostenuta in modo unanime da tutti gli Stati membri, con un approccio condiviso e non emotivo da parte dei singoli – reclama Allasia. – L’Europa ha circa 450 milioni di abitanti e potrebbe essere autosufficiente, poiché produce di tutto: dall’automotive al settore farmaceutico, dalle energie rinnovabili ai prodotti della dieta mediterranea riconosciuti in tutto il Mondo, per i quali l’Italia e il Piemonte in particolare, sono i maggiori rappresentanti.
Confagricoltura Piemonte sottolinea quanto sia importante agire tempestivamente con deterrenti forti e mirati, con l’introduzione, per esempio, di dazi compensativi, valutando in maniera preventiva la strategicità del prodotto e la scarsa possibilità di sostituzione, per intavolare, poi, una trattativa con gli Stati Uniti.
Le lobby dei distributori americani, costruitesi negli ultimi trent’anni, in questa parte delle trattative potrebbero costituire una leva importante su cui puntare per calmierare la guerra commerciale.
Attenzione particolare, inoltre, va riposta nel prediligere forme alternative di cooperazione con Paesi terzi, individuando partner affidabili che perseguano politiche commerciali similari, sul lungo periodo, che aprano nuove strade alle nostre imprese.
Le Repubbliche baltiche, negli ultimi anni, hanno dimostrato maggiore capacità di acquisto e si configurano come mercati piccoli ma con grandi opportunità: fortemente integrati a livello commerciale con le macroregioni confinanti, hanno infrastrutture nuove e continuamente rinnovate, grazie ai finanziamenti UE; la manodopera è specializzata e giovane, aperta a cambiamenti e curiosa nei confronti dell’Occidente, al quale guarda soprattutto per la parte del food.
Si assisterà, quindi e forzatamente, a un cambiamento nella geografia degli scambi e negli investimenti, che richiederà un coordinamento strutturato sulla massima concretezza per ottenere lo sviluppo di accordi commerciali tra produttori e importatori di food & beverage.
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