Consegnati a Caramagna cinque “Aratri d’oro” e il premio “Orgoglio agricolo” al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio

24.06.2019

aratri d oro 2019

Al termine dell’assemblea annuale della Confagricoltura di Cuneo a Caramagna Piemonte sono stati consegnati gli “Aratri d’oro”, riconoscimenti annuali che l’organizzazione professionale attribuisce ad agricoltori suoi associati che si siano particolarmente distinti nella loro attività, a cinque imprenditori agricoli cuneesi: Giuseppe Angaramo (Saluzzo), Armando Barra (Racconigi), Giovanni Bellocchia (Monteu Roero), Natalina Borsarelli (Mondovì) e Giovanni Testa (Tarantasca). Il premio “Orgoglio agricolo” è andato al neo presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Di ciascuno riportiamo una breve scheda biografica.

Giuseppe Angaramo (Saluzzo) – “Aratro d’oro”
Giuseppe Angaramo nasce il 7 luglio 1951 in una famiglia di agricoltori, titolari di un’azienda con prevalente coltivazione di cereali, situata a Savigliano, con circa 20 giornate ed un allevamento di 40 capi. Terminata la quinta elementare inizia a lavorare in azienda con il papà dedicandosi alla cura del bestiame.
Nel 1974 sposa Caterina Lerda, insegnante. Dal loro matrimonio nascono tre figli: Fabrizio ed i gemelli Marco e Paolo. Nel 1975, con la scomparsa prematura del papà di Caterina, Giuseppe deve dividersi nella conduzione di due aziende, la sua e quella del suocero, che conta 40 giornate a Saluzzo. Pertanto, la famiglia decide di trasferirsi a Saluzzo, raccogliendo le due cascine sotto la denominazione di “Azienda Agricola Angaramo Giuseppe”.
A partire dagli anni novanta, avvia la coltivazione di peschi e meli. Terminati gli studi, i figli intraprendono l’attività lavorativa inizialmente come operai, che poi abbandonano per dedicarsi all’azienda di famiglia, in continuo ampliamento. Le venti giornate coltivate a cereali dei primi anni, sono diventate, infatti, sessanta, con moderni impianti frutticoli.
Negli anni, Giuseppe, con il sostegno dei figli, ha effettuato investimenti importanti, puntando sull’innovazione varietale e tecnica. In particolare, ha creduto nella potenzialità del ciliegio, che dai pochi filari coltivati inizialmente è passato alle nove giornate di oggi. Inoltre, l’azienda, si è ampliata ulteriormente, con l’ingresso del nipote Matteo.
Oggi, Giuseppe continua a seguire con entusiasmo le scelte dei figli, senza far mancare il suo prezioso apporto in azienda.

Armando Barra (Racconigi) – “Aratro d’oro”
Armando Barra nasce a Villanova Solaro l’11 maggio 1942. Figlio di Giovanni, commerciante di bestiame, già negli anni di studio alternava la frequentazione della scuola Professionale di Avviamento all’attività di compravendita di bovini con il padre ed il fratello Antonio. Un carico di impegni ed attività che contraddistinguerà tutta la vita di Armando. Nel 1966 sposa Angela Parola e dalla loro unione nasceranno quattro figli: Giovanna Maria, Maria Gabriella, Silvano e Claudia. Mentre continua l’attività di compravendita di bovini, Armando inizia ad acquistare le prime 63 giornate di terreno agricolo in Racconigi da destinarsi a pioppeto. Nel 1978 acquista la cascina Vallombrosina, sempre a Racconigi, e prosegue negli anni con l’acquisto di vari appezzamenti di terreno a Sanfrè, Bra, Polonghera e Murello che vengono destinati alla coltivazione di pioppi ed alla semina di cereali. Nel 1993 entra in azienda il figlio Silvano, con il quale, sette anni più tardi, inizia un percorso di diversificazione delle attività, rivolto in particolare all’allevamento di suini. Ad oggi, l’azienda conta 150 giornate di terreno, con 7.500 suini da ingrasso in un allevamento ampiamente innovativo, che produce energia elettrica con un impianto di cogenerazione anaerobica da 150 kw e 70 kw da fotovoltaico.

Giovanni Bellocchia (Monteu Roero) – “Aratro d’oro”
Giovanni Bellocchia nasce a Monteu Roero il 25 agosto 1950. Sin da ragazzo, inizia a collaborare nell’azienda di famiglia, coadiuvando il padre nella coltivazione delle circa sei giornate a seminativo e nell’allevamento di una decina di capi piemontesi, che aumentano progressivamente nel tempo.
Al termine del servizio militare entra in azienda come socio dell’allora denominata “Azienda Agricola Bellocchia Andrea e figlio Giovanni”, che negli anni si espande, con la costruzione di una nuova stalla, l’acquisto di alcuni terreni circostanti e l’aumento dei capi di bovini di razza piemontese allevati, che raggiungono le cento unità.
Successivamente, viene abbandonato l’allevamento dei vitelli piemontesi a favore di capi di razza francese, incrementando ulteriormente il numero. Nel 1992 Giovanni diventa titolare dell’azienda, costruisce una nuova stalla dove alleva 200 capi e coltiva 150 giornate piemontesi di superfici condotte tra seminativi e noccioleti.
Quasi venticinque anni dopo, nel 2016, Giovanni cede la titolarità dell’azienda al figlio Andrea che oggi coltiva nel territorio del Roero circa 250 giornate di terreno ed alleva 250 capi bovini. Nel frattempo, Giovanni continua ad aiutare e consigliare il figlio nei lavori agricoli ed è da sempre attivo nella nostra Organizzazione e pronto nel proporre, sostenere e diffondere gli ideali di Confagricoltura.

Natalina Borsarelli (Mondovì) – “Aratro d’oro”
Natalina Borsarelli nasce a Mondovì il 21 marzo 1942 e sin da ragazza lavora nei campi, aiutando il padre Pietro nella conduzione della cascina in località Garzegna a Mondovì, dove i famigliari gestivano un’azienda di venti giornate, allevando poche vacche piemontesi e due buoi. Natalina rimane nell’azienda del padre fino a 19 anni, quando, nel 1961, sposa Francesco e si trasferisce a Vicoforte, dove il marito è mezzadro nella “Cascina Mondino”, composta da circa 36 giornate, coltivate a vigneto, frutteto e foraggio, con una trentina di capi bovini.
Dopo alcuni anni, nel 1968, Natalina e Francesco acquistano la cascina, diventandone proprietari. Dal loro matrimonio, intanto, nascono cinque figli: Piero, Rosanna, Marco, Franca e Paolo.
Nel 1989 l’attività si amplia con la nascita dell’Agriturismo Mondino, in cui Natalina, oltre ad occuparsi della gestione, si afferma come cuoca.
Nel 2000 il figlio Paolo diventa il titolare dell’azienda, ma Natalina resta comunque attiva nel ruolo di coadiuvante. Grazie a lei, infatti, l’attività agrituristica è cresciuta negli anni, tanto da rendere nota la sua cucina in tutto il territorio monregalese.
Oggi la cascina conta 200 giornate di terreno, di cui una sessantina in proprietà, e 100 capi bovini di razza piemontese, oltre ad una quindicina di ovini. L’agriturismo è molto conosciuto ed apprezzato.

Giovanni Testa (Tarantasca) – “Aratro d’oro”
Giovanni Testa nasce a Tarantasca il 27 luglio 1951, quarto di sei figli, in una famiglia di agricoltori. Sin da ragazzo lavora nell’attività familiare, aiutando nel lavoro dei campi ed accudendo il bestiame; ai tempi, l’azienda basava, infatti, la propria economia sull’allevamento di circa una trentina di bovini da carne di razza piemontese e sulla coltivazione di quaranta giornate complessive di cereali e foraggere.
Nel 1978 Giovanni sposa Adriana, con cui avrà due figli: Denis, classe 1982, ed Hilary, classe 1986. Nello stesso periodo, il papà Giuseppe cede il timone dell’azienda a Giovanni e a suo fratello Piercarlo. Nascono così due imprese, quella di Giovanni, in particolare, è basata sull’allevamento di bovini da carne e sulla coltivazione di cereali.
Qualche anno dopo, però, Giovanni decide di cambiare completamente l’impostazione aziendale: si passa così all’allevamento cunicolo a ciclo chiuso e la stalla lascia il posto al primo capannone attrezzato per 350 fattrici che producono 21.000 conigli all’anno, destinati alla macellazione.
La scelta di Giovanni risulta vincente, tant’è che l’azienda, anche con l’aiuto dei figli, cresce in modo significativo: attualmente le fattrici sono 1.100, per una produzione annua che sfiora i 75.000 capi. Cresce anche la superficie aziendale in conduzione, che oggi supera le 50 giornate, di cui 10 a noccioleto e nella restante parte a seminativi. Attivamente impegnato nella vita sindacale di Confagricoltura, Giovanni è anche membro del Comitato di Vigilanza prezzi dei cereali della C.C.I.A.A. di Cuneo dal 2005.

Alberto Cirio (Alba) – “Orgoglio Agricolo”
Alberto Cirio nasce il 6 dicembre 1972 a Torino e si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino. Sin da giovane, coltiva la grande passione per la politica, che lo porta all’elezione come vicesindaco del Comune di Alba nel 1995, carica che ricopre fino al 2005. Proprio nel 2005, viene eletto nel Consiglio Regionale del Piemonte. Nel 2010, riconfermato in Consiglio, viene nominato Assessore Regionale all’Istruzione, Turismo e Sport. Nel 2014 entra nel Parlamento Europeo, risultando unico candidato eletto in Piemonte per il suo schieramento. Nel corso di quest’esperienza, Alberto manifesta il suo forte legame con il mondo dell’agricoltura piemontese, spendendosi sempre per il territorio, pronto ad ascoltare ed a farsi carico delle istanze provenienti dal settore primario. Il 6 giugno 2019 viene proclamato Presidente della Regione Piemonte.
Nel corso della sua lunga e ricca carriera politica, Alberto ha sempre posto grande attenzione al territorio cuneese ed al mondo agricolo, come testimoniato dai numerosi incarichi ricoperti in provincia, tra i quali quello di Presidente dell’Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Presidente del GAL Langhe Roero e Consigliere dell’associazione di produttori Ascopiemonte. Inoltre, fedele ad una tradizione di famiglia che voleva già i nonni impegnati in agricoltura, Alberto, socio di Confagricoltura Cuneo, è titolare dell’azienda “Le nocciole delle Langhe” di Alba, con una superficie totale di 23 ettari coltivati a noccioleto, e contitolare dell’azienda “Tenuta Tonda Gentile Ferrera” con sede ad Alba, con una superficie totale di 135 ettari, di cui 107 adibiti alla coltivazione del nocciolo.

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