“Il Ministero della Salute si è dimostrato disponibile ad accogliere le nostre osservazioni e a valutare possibili modifiche da apportare al decreto sulla biosicurezza. Potrebbe essere una prima buona notizia per i tanti operatori del settore avicolo anche in Piemonte, perché pur concordando sulla necessità di garantire misure di prevenzione atte a ridurre il rischio di diffusione delle malattie infettive, come l’influenza aviaria, occorre ribadire che gli adeguamenti richiesti sono considerevoli e il loro costo non può gravare solo sulle aziende agricole”. È un commento soddisfatto quello che Oreste Massimino, presidente della sezione avicola provincia e regionale di Confagricoltura, rilascia dopo la riunione della Federazione Nazionale Allevamenti Avicunicoli da lui presieduta che si è svolta lo scorso 7 giugno, presso la Confagricoltura di Padova.
All’incontro, a cui hanno preso parte i delegati di Piemonte, Lombardia, Veneto, Marche, Friuli e numerosi allevatori avicoli, ci si è confrontati sulle misure relative alla biosicurezza, sullo stato dell’arte sugli indennizzi per l’influenza aviaria, sull’andamento del mercato e sull’allevamento biologico. Ai lavori hanno partecipato in qualità di relatori: Laura Favero (vice responsabile Servizio Veterinario Regione Veneto), Andrea Comacchio (capo dipartimento delle Politiche competitive, della Qualità agroalimentare e della Pesca al Mipaaft) e Alberto Zannol (Direzione Agroalimentare Regione Veneto).
Confagricoltura Cuneo in queste settimane ha manifestato più volte e a più livelli la sua attenzione sul tema e solleciterà la Regione Piemonte affinché vengano adottati provvedimenti a sostegno degli allevatori nella realizzazione di quanto previsto dal decreto ministeriale del 13/12/2018, nella convinzione che sia più importante aiutare a prevenire piuttosto che risarcire. Il Decreto prende in considerazione le prescrizioni circa i requisiti strutturali degli allevamenti, in particolare le norme sulla conduzione: ingressi, pulizia e disinfezione di persone e automezzi, vuoto biologico e sanitario, gestione della lettiera e degli animali morti, trasporto e altro. Gli allevatori avicoli sono chiamati a preparare un cronoprogramma delle misure che attiveranno entro il 1° gennaio 2020.