Agroalimentare, necessario integrare la direttiva UE sulle pratiche sleali

29.04.2019

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“E’ opportuno che l’Italia recepisca ed applichi quanto prima e nel migliore modo possibile la nuova direttiva comunitarie contro le pratiche sleali nell’agroalimentare”. Ha commentato così Confagricoltura la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della UE della direttiva (UE) 2019/633, esprimendo soddisfazione per il rapido iter che ha portato ad approvare il testo praticamente in un solo anno.

“C’è tempo sino a 1 maggio 2021 per varare i provvedimenti di recepimento della direttiva che devono entrare in vigore non più tardi di 1 novembre 2021 – ha proseguito l’organizzazione degli imprenditori agricoli – ma possiamo e dobbiamo fare prima. Questa è l’occasione per un reale enforcement delle disposizioni nazionali di contrasto alle pratiche sleali nell’agroalimentare che l’Italia ha definito ed ha in vigore già da tempo. Disposizioni che potranno senz’altro essere rese più efficaci introducendo le novità della direttiva ma anche prevedendo disposizioni che vadano al di là di quelle europee”.

“I temi della tutela della riservatezza e la possibilità di presentare le denunce di pratiche sleali da parte delle organizzazioni di rappresentanza dei fornitori sono ad esempio due interessanti princìpi introdotti dalla direttiva – ha osservato Confagricoltura-. Ma si può anche intervenire, come si sta già tentando in Parlamento, per migliorare la lotta alla vendita sottocosto, un tema che la direttiva non ha inteso affrontare ma che l’Italia ha invece già definito come pratica sleale”.

“Auspichiamo quindi che si avvii quanto prima il cantiere per il recepimento ed il miglioramento delle disposizioni contro le pratiche sleali; un lavoro per il quale Confagricoltura è sin d’ora pronta a fornire il suo contributo nell’interesse delle imprese”.

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