Continua a destare preoccupazione la presenza, in aumento, di lupi sul territorio della provincia di Cuneo. Dopo la forte azione di sensibilizzazione e denuncia della situazione portata avanti dalla Confagricoltura provinciale a tutela di chi lavora in alpeggio e i ripetuti allarmi lanciati dagli allevatori, il problema comincia ad essere percepito da una schiera più vasta di soggetti. Come dimostra, ad esempio, la comunicazione che il Comune di Melle ha indirizzato qualche settimana fa a Prefettura, Regione, Corpo Forestale e diversi altri soggetti, tra cui Confagricoltura, dopo l’aggressione avvenuta in pieno giorno di un lupo ai danni di un cane. Al verbale dell’ASL sull’aggressione è stata allegata ampia documentazione sui possibili rischi anche per l’uomo.
“Il Piano Lupo giace in Conferenza Stato-Regioni e c’è da augurarsi che per sbloccarlo non si aspetti di avere la denuncia dell’aggressione ad un uomo – dichiara Confagricoltura Cuneo -. Siamo a favore di tutte le iniziative per un reale censimento degli esemplari stanziali presenti in provincia di Cuneo, ma occorre agire”.
Sul tema lo scorso 18 marzo Luca Brondelli di Brondello, membro della giunta di Confagricoltura nazionale e presidente di Confagricoltura Alessandria, ha partecipato come relatore alla Tavola rotonda sui grandi carnivori, svoltasi al Parlamento europeo, organizzata dal Copa e dalla Cogeca. Luca Brondelli di Brondello ha sottolineato come la sostenibilità economica sia legata alla sostenibilità ambientale: la presenza degli allevatori è fondamentale per l’ambiente e la biodiversità. Gli allevatori, per paura degli attacchi dei lupi, si concentrano solo in talune zone di pascolo, ciò a danno della biodiversità dei pascoli. Inoltre, ha sottolineato Brondelli, tutela della biodiversità significa anche tutela degli animali che sono in grave pericolo per i continui attacchi dei lupi. Uno spostamento dei lupi dall’allegato IV all’allegato V della direttiva Habitat, potrebbe migliorare la coesistenza. Confagricoltura ha chiesto la definizione di un piano nazionale di gestione dei lupi, ma l’Unione deve rivedere le proprie norme per permettere agli agricoltori di continuare le proprie attività senza temere continui attacchi, che non solo provocano danni economici, ma seminano paura e panico tra gli abitanti delle zone rurali. Brondelli ha concluso evidenziando anche il grave problema della popolazione di cinghiali che scendono a valle, per scappare da una popolazione sempre più massiccia di lupi, creando, anch’essi, gravi danni.
Il problema dell’aumento dei grandi carnivori nei territori europei è stato sollevato da tutti i partecipanti. Secondo la presidente del gruppo di lavoro ovini del COPA-COGECA, la francese Michele Boudoin, i lupi sono aumentati del 20% all’anno negli ultimi due anni con spese per l’introduzione di misure di protezione da parte degli agricoltori, pari a 23 milioni di euro all’anno per la sola Francia. Particolarmente sentito il problema anche in Finlandia, Croazia, Austria ed in Spagna dove, nella sola regione delle Asturie, l’anno scorso, sono stati uccisi circa 4000 animali e dove gli allevatori hanno sempre più paura a restare nei pascoli, creando così gravi danni alla biodiversità ed all’ambiente.