A meno di due mesi dal termine ultimo (31 dicembre 2018) per la revisione delle macchine agricole immatricolate dallo 1° gennaio 1974 al 31 dicembre 1990 continua a mancare il decreto che dovrebbe definire le modalità di effettuazione della revisione (punti da controllare, soggetti abilitati, etc.).
Ad oggi, nonostante non ci siano state ulteriore proroghe dell’entrata in vigore, le aziende sono nell’impossibilità di avviare la revisione. Confagricoltura, da sempre vigile sull’argomento, ha portato nuovamente il problema all’attenzione delle istituzioni, ribadendo la necessità di prevedere una nuova proroga, o quantomeno un atto amministrativo che chiarisca che l’obbligo di revisione non è applicabile fino a che il quadro regolatorio non venga completato.
“Questa situazione preoccupa notevolmente gli operatori agricoli con riferimento ai controlli su strada proprio in ragione delle superate scadenze per la verifica dell’avvenuta revisione delle macchine agricole e del patentino – spiega Confagricoltura Cuneo –. Ciò in ragione del fatto che alla mancata revisione delle macchine agricole sono associate specifiche sanzioni”.
Dall’emanando decreto che dovrebbe completare il quadro regolatorio dipende, infatti, l’impatto del provvedimento sul settore agricolo tenendo conto che occorre ancorastabilire la tipologia di verifiche da effettuare in sede di revisione e soprattutto l’impostazione organizzativa dei centri di revisione, nonché l’attivazione da subito della procedura semplificata per l’aggiornamento dei libretti di circolazione. L’obbligo di revisione delle macchine agricole (in particolare trattori agricoli) è stato introdotto dal 19 dicembre 2012, per effetto della modifica apportata all’articolo 111 del Codice della Strada dal Legge 17/12/2012, n. 221. “Ferma restando la condivisione della necessità di aumentare i livelli di sicurezza in azienda, la scelta di rendere obbligatoria la revisione delle macchine agricole, ci ha lasciato fin da subito molto perplessi per la complessità e l’onerosità dell’applicazione dell’adempimento”, conclude Confagricoltura Cuneo.