Dal 19 al 21 ottobre a Cuneo la Confagricoltura sarà protagonista della Fiera Nazionale del Marrone con le aziende associate presenti nella centralissima piazza Galimberti per la vendita diretta dei loro prodotti tipici.
Sarà un momento di confronto importante con i produttori, non solo del territorio cuneese, dove sarà possibile degustare numerose eccellenze enogastronomiche. Presso lo stand istituzionale, inoltre, anche quest’anno saranno organizzati diversi eventi. Da segnalare quello dedicato ai bambini che avrà luogo venerdì 19 ottobre, dalle 9 alle 10, dal titolo “Scopriamo la castagna”: un laboratorio ludico-educativo con i ragazzi della scuola primaria di Vignolo per conoscere la pianta (l’origine del castagno, le parti di cui è composto e il loro utilizzo nella storia e nel presente) e il frutto (i vari tipi di castagne e le loro proprietà alimentari) protagonisti della Fiera.
Sabato 20 ottobre, dalle 15 alle 17, invece, si svolgerà uno show dimostrazione con Aurora ed Alessandro, autori del blog Cooker Girl: al centro delle loro ricette, per l’occasione, la castagna ed i suoi abbinamenti culinari. Per informazioni telefonare al numero 0171/692143 o scrivere a: f.dalmasso@confagricuneo.it.
La Fiera arriva proprio nel cuore della raccolta in atto in queste settimane nei castagneti di oltre 1.000 aziende della Granda e, come spesso accade, i riscontri sulla campagna variano a seconda delle diverse zone della provincia. Così a Cuneo e dintorni: “La produzione è buona, ma la pezzatura dei frutti nei castagneti di valle è leggermente inferiore rispetto agli anni precedenti a causa delle condizioni climatiche e le quotazioni del mercato sono insufficienti per remunerare i costi di produzione – dichiara Adriano Rosso, segretario della zona di Cuneo della Confagricoltura –. Per quanto riguarda gli ibridi e gli impianti coltivati a frutteto, pur in presenza di una qualità elevata del prodotto, la situazione è comunque incerta a causa di un’avversità fungina, individuata in centro Italia, che sta creando allarmismi tra gli acquirenti anche in Piemonte”. La situazione è migliore nelle valli del Monregalese e del Saluzzese: “Nei castagneti più storici, situati nella fascia di alta montagna, la produzione, seppur in leggero ritardo nella caduta dei frutti a terra, ha una buona pezzatura, ma è in lieve diminuzione nelle quantità” – sottolinea Valter Roattino, segretario della zona di Mondovì della Confagricoltura. “Anche nelle vallate del Saluzzese la raccolta si presenta positiva in termini di pezzatura, sia sulle varietà locali che su quelle ibride euro-giapponesi, anche se qualche problema legato al marciume ha influito sulle rese finali” – aggiunge Marco Bruna, segretario della zona di Saluzzo della Confagricoltura.
Al di là dell’andamento dell’annata ciò che continua a mancare è un reale piano di sviluppo del comparto che miri a sostenere il rinnovamento delle aziende, a partire proprio dalle piante che, in molti casi, sono ormai troppo vecchie per garantire un’adeguata produzione: “La castanicoltura cuneese ha bisogno di una progettualità maggiore che consideri la natura del comparto, composto quasi esclusivamente da aziende situate in zone marginali e, quindi, da sostenere con adeguate misure strutturali”, ha concluso Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo.