“I nuovi casi di peste suina che si stanno manifestando in diversi Stati membri europei sono un serio problema che per ora non coinvolge l’Italia e le sue produzioni di prosciutti, salumi ed insaccati di eccellenza. Bisogna però porre in essere tutte le misure di controllo e prevenzione necessarie”.
Confagricoltura ricorda come la peste suina sia trasmessa anche dai cinghiali, così come evidenziato dal parere scientifico del rapporto dell’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) del 12 giugno scorso.
“Ci sono troppi selvatici, in particolare ungulati, che causano gravissimi danni all’ambiente, all’agricoltura e alla sicurezza delle persone: per questo – sostiene Confagricoltura – è necessaria l’immediata attivazione, nel nostro Paese, delle misure preventive più efficaci previste dall’EFSA per contenere il rischio di propagazione dell’epidemia, ovvero piani coordinati di prelievo selettivo”.
Confagricoltura Piemonte ricorda che cinghiali, nutrie, lupi sono causa di incidenti stradali e di rovinose distruzioni di raccolti. “Sono anni che continuiamo a evidenziare il problema – dichiara Enrico Allasia, presidente regionale dell’organizzazione degli imprenditori agricoli – che soltanto all’agricoltura provoca danni per oltre 2 milioni di euro all’anno, ma i nostri appelli sono rimasti finora inascoltati”.
Per garantire una più efficace e capillare prevenzione, attraverso il modello EFSA, è necessario disporre di molte persone ad essa dedicata. Per questo Confagricoltura chiede da tempo che siano autorizzati gli stessi agricoltori come coadiutori nei piani di abbattimento. Gli agricoltori sono distribuiti su tutto il territorio e possono contribuire attivamente ed efficacemente al controllo della popolazione delle specie selvatiche.
Per approfondimenti leggi anche la Circolare di Confagricoltura n. 15967 del 20 settembre 2018 “Aggiornamento situazione epidemiologica sulla Peste Suina Africano”