Nei primi tre mesi del 2018 il sistema produttivo regionale, come precisa Unioncamere Piemonte, ha evidenziato una nuova contrazione della propria base imprenditoriale.
Il risultato più negativo – si legge nel rapporto di Unioncamere Piemonte – appartiene ancora una volta all’agricoltura (-1,43%). Complessivamente in Italia le imprese del settore primario sono 747.858. A livello nazionale – fa presente Confagricoltura – il settore primario (agricoltura, silvicoltura e pesca) ha perso 5.310 imprese, con una variazione trimestrale negativa dello 0,7%. In Piemonte le imprese agricole sono il 12,2% del totale, pari a circa 52.800 imprese. Il numero delle imprese agricole subalpine continua dunque a calare: erano 54.522 nel 2016 e 62.953 nel 2010.
“In questo quadro – commenta Enrico Allasia, presidente regionale di Confagricoltura – nell’ultimo trimestre la nostra regione perde il doppio delle imprese agricole rispetto alla media nazionale. È un segnale di difficoltà: si riduce il numero delle imprese, ma aumenta la loro dimensione e questo invece è un dato positivo, visto l’atavico handicap della nostra realtà rispetto ai competitor internazionali ed europei”.
Per Confagricoltura Piemonte i fattori che contribuiscono a determinare questa situazione sono molteplici: l’anzianità dei titolari delle aziende agricole, la mancanza di successori nella conduzione d’impresa, soprattutto in ambito familiare, la presenza di aziende in aree cosiddette “marginali”, cioè in montagna o collina svantaggiata, che rende più impegnativa, anche economicamente, la loro conduzione, il continuo aumento dei costi di produzione a fronte di redditi sempre più bassi e soprattutto la mancanza di un vero piano di rilancio dell’agricoltura nazionale per competere a livello europeo, in grado di sburocratizzare il sistema e renderlo più snello ed efficiente.