Venga data agli agricoltori la possibilità di abbattere i cinghiali sui propri terreni

23.04.2018

Cinghiali

Confagricoltura Cuneo ha inviato una lettera alla Provincia di Cuneo e, per conoscenza, anche alla Regione Piemonte e al Servizio Vigilanza Venatoria provinciale in cui chiede di dare agli agricoltori con regolare porto d’armi uso caccia ed assicurazione la possibilità abbattere i cinghiali sui fondi agricoli di proprietà o in conduzione.

“Dopo le numerose segnalazioni ricevute dalle aziende agricole associate situate negli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) CN3, CN4 e CN5 e considerati i numerosi ed ingenti danni alle colture, abbiamo sollecitato le istituzioni a prendere questo provvedimento, considerato che già nel 2009 la Provincia, con una propria delibera, aveva concesso agli agricoltori in regola con porto d’armi uso caccia ed assicurazione di intervenire direttamente sui terreni in conduzione”, sottolinea Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Cuneo.

I danni alle coltivazioni in provincia di Cuneo sono ormai sempre più importanti in termini di mancato reddito per le aziende e bisogna considerare anche il grave rischio per la sicurezza collegato alla presenza di selvatici sulle strade. Confagricoltura Cuneo torna dunque nuovamente sull’argomento richiedendo alle istituzioni di assumere decisioni concrete per il contenimento dei selvatici.

Prosegue intanto la raccolta delle segnalazioni avviata dalla Confagricoltura presso le proprie aziende, mirata ad effettuare una ricognizione precisa dei danni da fauna. Le segnalazioni, valide ai soli fini statistici e non sostitutive di un’eventuale richiesta di risarcimento, possono avvenire tramite la compilazione di apposita scheda pubblicata sul sito www.confagricolturacuneo.it o presentandosi presso gli uffici dell’Unione provinciale agricoltori.

“Il danno da fauna selvatica, sebbene estremamente pesante e oneroso per le aziende, spesso non viene denunciato all’amministrazione per la complessità delle procedure burocratiche da adempiere e la scarsità dei fondi per i risarcimenti. Questa iniziativa ci consentirà di superare le limitazioni imposte dall’assenza di informazioni e quindi di avanzare, supportati da una corretta rappresentazione del fenomeno, concrete e perseguibili proposte operative da intraprendere a tutela del reddito delle imprese”, conclude Allasia.

 

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