Al termine dell’assemblea annuale della Confagricoltura di Cuneo, svoltasi venerdì 14 luglio 2017 a Vicoforte, sono stati consegnati gli “Aratri d’Oro”, riconoscimenti annuali che l’organizzazione professionale attribuisce ad agricoltori suoi associati in virtù dei risultati raggiunti e per la fedeltà associativa, a cinque imprenditori: Lorenzo Bongiovanni (Scarnafigi), Marco Bussi (Santo Stefano Belbo), Giuseppe Pecchenino (Somano), Bernardino Rocca (Cherasco), Tommaso Sorasio (Villanova Solaro). Un “Aratro d’Oro” è andato anche a Giorgio Sapino, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL CN1, mentre ad aggiudicarsi la seconda edizione del riconoscimento “Orgoglio Agricolo” è stato Giovanni Bottero (Limone Piemonte). Di ciascuno riportiamo una breve scheda biografica.
Lorenzo Bongiovanni (Scarnafigi) – “Aratro d’Oro”
Lorenzo Bongiovanni nasce il 10 agosto 1950 a Scarnafigi, presso la Cascina Pra Piovano, secondogenito di due fratelli. Il padre Andrea con l’aiuto dei fratelli gestisce l’allevamento di razza piemontese e 140 giornate in affitto. La sua attività si consolida nel 1969, anno in cui acquista parte della cascina, che arriva a contare 50 giornate e un allevamento di 70 capi.
Nel 1974 Lorenzo si sposa con Luigina Martini, dalla cui unione nascono i figli Mauro e Stefania.
Nel 1979 il primo ampliamento aziendale, con la costruzione di una stalla e ricoveri per circa 100 capi. La conduzione, poi, passa totalmente a Lorenzo nel 1985, a seguito del cambio di attività del fratello.
Gli anni ’90 sono contraddistinti da una forte crisi del settore zootecnico e da problematiche sanitarie che costringono Lorenzo a una drastica riduzione dei capi allevati. Nel 1998 con il figlio Mauro intraprende l’attività di malgaro, affittando l’Alpe Tartarea in Oncino e conducendo i capi in alpeggio nei mesi estivi.
Nel 2009 Lorenzo passa il testimone di conduzione dell’azienda al figlio Mauro, continuando a consigliarlo e supportarlo nel lavoro e nella gestione aziendale, e dedicandosi alla nipote Angelica, figlia di Stefania. Ad oggi l’azienda è diventata un punto di riferimento per l’allevamento bovino nel Cuneese, con circa 200 capi di razza piemontese, 120 fattrici e circa 55 giornate coltivate in pianura e 800 in alpeggio
Marco Bussi (Santo Stefano Belbo) – “Aratro d’Oro”
Marco Bussi nasce nel 1946 presso la Cascina Giliana di Santo Stefano Belbo, dove già i genitori svolgono l’attività agricola nell’azienda di famiglia, coltivando vigneti e producendo vini.
Marco dopo la licenza elementare raggiunta nel 1959 si impegna fin da subito nell’attività agricola. Nel 1975, insieme al fratello Antonio, rileva l’azienda dei genitori costituita da poche giornate di terreno, che insieme conducono fino al 1982, quando l’azienda viene divisa. Sposato con Giuseppina, Marco inizia ad acquisire terreni a vigneto arrivando alle attuali 25 giornate e intensifica l’attività di vinificazione producendo annualmente oltre 1.200 Hl di vini di qualità, tra i quali: Moscato, Dolcetto, Barbera, Freisa e Favorita.
Marco è stato, inoltre, tra i primi agricoltori della zona ad avviare nel 1987, nei locali dell’azienda agricola Cascina Giliana l’attività di agriturismo, che nel 1999 trasforma in ristorante, gestito tuttora dalla moglie Giuseppina.
L’attività agricola continua ad essere il settore principale e i figli Laura con il marito Luciano e Angelo con la moglie Cristina affiancano alle lavorazioni tradizionali la produzione di uve, la vinificazione e commercializzazione del vino. Marco, da sempre associato all’Unione Provinciale Agricoltori, che ha rappresentato per molti anni nella Commissione agricola di Santo Stefano Belbo, anche dopo la pensione continua ad essere un punto di riferimento per i suoi famigliari.
Giuseppe Pecchenino (Somano) – “Aratro d’Oro”
Giuseppe Pecchenino nasce a Somano il 15 aprile 1947. Sin da giovane svolge attività agricola, aiutando il nonno, già associato all’Unione Agricoltori, e i genitori nella gestione dell’azienda di famiglia: una cascina in proprietà che conta una trentina di giornate, dove vengono allevati anche alcuni capi bovini.
Nel 1974 entra a far parte dell’azienda anche Attilia, divenuta sua moglie e dalla quale avrà in seguito tre figli: Paolo, Matteo e Marco. Nel 1981, dopo la morte prima del nonno e poi del padre, Giuseppe prende le redini dell’azienda che, sotto la sua guida, subisce una vera e propria trasformazione: viene realizzata una nuova stalla e vengono ampliati i terreni coltivati. Oggi si contano circa 100 giornate di terreno di cui 70 in affitto e 30 in proprietà, mentre i capi allevati, tra bovini, suini e ovini, sono ormai una quarantina. Nel 1998, poi, Giuseppe realizza il suo sogno: costruisce un mattatoio e uno spaccio aziendale per la vendita di carne e salumi.
Oltre all’intensa attività agricola, Giuseppe trova anche il tempo di dedicarsi alla vita pubblica, che lo vede impegnato tra il 1980 e il 1990 per tre legislature come Consigliere nel Comune di Somano, sempre pronto a portare avanti le istanze dei cittadini, in particolare quelle degli agricoltori. Attualmente Giuseppe è membro, in rappresentanza della Confagricoltura, della Commissione agricoltura del Comune di Somano.
Da alcuni anni Giuseppe e Attilia sono in pensione, ma continuano ad offrire il loro supporto affiancando il lavoro dei figli. L’attività agricola oggi prosegue con i figli Paolo e Marco che hanno ereditato dal padre la stessa passione: il primo, dal 2015 gestisce una sua azienda agricola e agrituristica, situata nelle adiacenze della cascina del padre Giuseppe, mentre il secondo è diventato titolare dell’impresa di famiglia.
Bernardino Rocca (Cherasco) – “Aratro d’Oro”
Bernardino Rocca nasce a Cherasco il 24 ottobre 1953. La sua famiglia è composta dal papà Piero, dalla mamma Pierina e dai due fratelli Giulio e Lucino. Negli anni ‘60 il padre prende in mano l’azienda di famiglia composta da circa 18 giornate a seminativo e da una stalla con 35 animali. Dino va a scuola dai padri Somaschi fino alla 3°elementare, ma all’età di soli 14 anni deve lasciare gli studi per aiutare la mamma malata ad accudire i fratelli più piccoli e il papà nel lavoro in azienda.
Nel 1977 si sposa con Anna Maria Torta da cui ha due figli, Silvano e Ilaria, mentre nel 1987 diventa il titolare dell’azienda agricola proseguendo l’attività del papà. Intorno al 2006 inizia una conversione colturale riducendo progressivamente il numero dei capi e iniziando a sostituire i seminativi con noccioleti, che oggi rappresentano la parte prevalente della superficie aziendale.
Dino anche da pensionato continua a lavorare in agricoltura e con l’aiuto di Anna si ritaglia un po’ di spazio per le sue numerose passioni: i funghi, i tartufi e, in particolare, le sue due nipotine. Con la sua capacità imprenditoriale, ha saputo mettersi in gioco cambiando orientamento produttivo e dimostrando una forte adattabilità e lungimiranza. Inoltre, è da sempre associato all’Unione Agricoltori, partecipando attivamente alle iniziative dell’Organizzazione.
Tommaso Sorasio (Villanova Solaro) – “Aratro d’Oro”
Tommaso Sorasio nasce a Villanova Solaro il 16 marzo 1937, primogenito di due fratelli. Ancora ragazzo, con la mamma gravemente malata, si trova a dover crescere il fratellino di un anno e ad aiutare il padre nell’azienda.
In seguito alla morte dello zio, il padre Giuseppe accoglie la cognata vedova con i due piccoli nipoti nella sua casa, dove cresceranno con il supporto di Tommaso, collaborando nell’attività aziendale. La famiglia viveva a Villanova Solaro in una cascina con 65 giornate di terreno in affitto e 16 giornate in proprietà. Nel 1956 il grande passo, con l’acquisto di una cascina di 70 giornate.
Nel 1969 Tommaso si sposa con Maddalena, dalla quale ha tre figli: Margherita, Elena e Roberto. Con l’allargamento della famiglia, Tommaso decide con tanti sacrifici di costruire una nuova azienda con abitazione, stalla e ricovero attrezzi.
I figli non seguono le orme del padre e del nonno, così Tommaso continua ancora oggi a condurre l’azienda insieme a Maddalena. Tommaso è orgoglioso della sua grande famiglia: della moglie Maddalena, sempre al suo fianco, delle figlie Margherita ed Elena, del figlio Roberto ormai medico affermato e soprattutto dei nove nipoti.
Giorgio Sapino (Moretta) – “Aratro d’Oro”
Giorgio Sapino nasce a Moretta il 24 agosto 1947. Fin da ragazzo affianca il papà Domenico nella sua attività di agricoltore insieme ai fratelli Mario, Giacomo e Anna, e con l’abile regia della
mamma Lena. Dopo gli anni di liceo presso l’Istituto Salesiano Valsalice, nel 1973 si laurea in Medicina Veterinaria nelle aule dell’Università di Torino e, fin da subito, si guadagna la stima e la fiducia degli allevatori lavorando in libera professione.
Con l’avvento della riforma entra a far parte del Sistema Sanitario Nazionale nell’Area di Ispezione degli Alimenti diventando progressivamente Direttore del Servizio. Infine, nel 2006, il meritato epilogo di una carriera ricca di soddisfazioni: la nomina a Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Cuneese, a cui si aggiunge nel 2011 quella a Cavaliere al Merito della Repubblica.
Nel 2015 viene designato dal Ministero della Salute nel Consiglio di amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Nella sua carriera, Giorgio ha saputo interpretare il ruolo di funzionario pubblico con preparazione e rigore, cercando sempre la soluzione ai problemi nel rispetto delle norme e con l’uso del buon senso, contribuendo in maniera significativa all’evoluzione delle aziende zootecniche cuneesi.
Giovanni Bottero (Limone Piemonte) – “Orgoglio Agricolo”
Giovanni Bottero nasce il 9 aprile 1950 a Limone Piemonte, dove per 30 anni lavora come artigiano. Nel 1999 decide di tornare alle sue origini ristrutturando i rustici di famiglia nella frazione di San Bernardo.
Inizia a coltivare ortaggi e piccoli frutti e ad allevare qualche animale da cortile. A poco a poco trasforma una vecchia stalla e un fienile in un agriturismo che chiamerà “Il Girasole”, inizialmente incentrato sulla ristorazione, ma che verrà ampliato nel 2003 con la ristrutturazione dell’immobile adiacente, da cui verranno ricavate 5 camere per un totale di 15 posti letto.
Fino al 2008 prosegue l’attività agrituristica, attività che è poi costretto ad abbandonare per problemi di salute, portando avanti solamente la gestione del bed & breakfast.
Ciò che rende Giovanni un vero “Orgoglio Agricolo” si riassume in un gesto ammirevole che risale al novembre del 2016. Un terribile terremoto devasta molte zone del Centro Italia, causando effetti devastanti per le popolazioni. Giovanni, che conosce le situazioni di emergenza perché ha fatto parte per trent’anni del soccorso alpino, non perde tempo e pubblica un annuncio su facebook: un’offerta in comodato d’uso gratuito del suo agriturismo rivolta a qualche terremotato che con il sisma avesse perso la possibilità di continuare la propria attività nella ristorazione.
L’annuncio non rimane inascoltato e in breve tempo una famiglia di Amatrice si fa avanti. Enrico e Veronica Neroni, rimasti senza casa e senza ristorante, entrambi crollati dopo le scosse dell’agosto di quell’anno, decidono di tentare di rifarsi una vita e si trasferiscono con le loro due bambine tra le montagne cuneesi. La famiglia di Amatrice, accolta fin da subito con entusiasmo dalla comunità locale, oggi prepara a limonesi e turisti i piatti tipici della sua terra, a partire dall’immancabile ‘pasta all’amatriciana’.