PAC 2017: sempre più complicato presentare Domanda, servono interventi urgenti

22.04.2017

bandiere unione europea

“Dopo decenni di Politica Agricola Comune, prevista fin dai trattati istitutivi dell’Unione europea, ci ritroviamo a fare i conti con un sistema che non funziona e va completamente ripensato. Da più parti ci sentiamo dire che ogni evoluzione e cambiamento è pensato nell’ottica di migliorare il processo di presentazione delle domande, purtroppo però la realtà è tutta un’altra. A causa di problemi di natura burocratica, informatica e procedurale, infatti, ci troviamo di fronte e un sistema altamente incerto e a farne le spese sono le aziende e i nostri operatori che devono fornire assistenza”. Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, rimarca ancora una volta le difficoltà e i disagi che sta vivendo il settore, alle prese con la compilazione delle domande PAC entro il 15 maggio.

“Una proroga del termine di presentazione è quanto mai necessaria, ma non è sufficiente a risolvere tutti i problemi – riprende il presidente Allasia –. Da tempo, ormai quotidianamente e durante numerosi incontri organizzati sul territorio, cogliamo il malumore e la preoccupazione delle aziende per l’incertezza delle domande Pac. Ci siamo attivati, sia a livello locale che a livello nazionale, in tutte le sedi opportune per risolvere ciò che ancora non funziona, ma in questa situazione è veramente complesso fornire delle risposte puntuali, che non vengano stravolte un attimo dopo”.

In generale, l’Unione europea elabora le norme e detta le linee guida della Pac, Agea (Agenzia per le erogazioni in Agricoltura) le recepisce a livello nazionale e le trasmette a sua volta ad Arpea, l’Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura. Da queste derivano, a loro volta, le procedure previste dai sistemi informatici SIN (nazionale) e CSI (regionale) con cui gli operatori dei Centri di Assistenza Agricola (CAA) devono interfacciarsi. In tutti questi passaggi, tuttavia, le cose si complicano e si inceppano a causa di malfunzionamenti, perlopiù dei software, e per la mancanza di istruzioni certe.

A peggiorare ancora di più il quadro, quest’anno si è messa la ‘modalità grafica’ richiesta per la compilazione delle domande di aiuto della Pac. Confagricoltura Piemonte, su questo fronte, ha chiesto alla Regione e ad Arpea di poter gestire le Domande Uniche anche in modalità alfanumerica, per garantire alle aziende la presentazione delle loro istanze. L’aggiornamento dei fascicoli aziendali in ‘modalità grafica’, infatti, è in alcuni casi praticamente impossibile; ma la predisposizione corretta dei fascicoli aziendali è, però, la base per poter accedere anche ad altre misure, come quelle agroambientali del Psr o il bando ristrutturazione vigneti, ad esempio.

“Purtroppo siamo alle solite – conclude Allasia -, la Pubblica amministrazione chiede collaborazione e dialogo, ma non li garantisce nella stessa misura ai cittadini che se sbagliano, anche solo di poco, vengono severamente puniti o ripresi. Noi chiediamo maggior rispetto per l’agricoltura italiana, che per riuscire a competere sui mercati necessita soprattutto di un sistema di norme e procedure che funzioni. Altrimenti le straordinarie potenzialità del nostro Made in Italy, non saranno mai sfruttate a dovere”.

 

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