Il rapporto Ismea-Qualivita 2016 ci ricorda che l’Italia ha il primato mondiale per il numero di Dop – denominazioni di origine protette e Igp – indicazioni geografiche protette, con 814 prodotti che rappresentano un fatturato di 13,8 miliardi di euro di valore alla produzione, un numero che vale il 10% dell’industria agroalimentare italiana.
Per quanto riguarda i formaggi Dop e Igp la produzione certificata nel 2015 è stata di 512.867 tonnellate. A farla da padrone è il Grana padano con 182.709 tonnellate, seguito dal Parmigiano Reggiano con 137.620 tonnellate. In buona posizione anche il Gorgonzola, con 54.015 tonnellate. Passando i prodotti a base di carne la produzione certificata è di 200.830 tonnellate, con il prosciutto di Parma che rappresenta il 41,9% del totale, con 84.600 tonnellate, seguito dalla Mortadella di Bologna con 38.152 tonnellate, pari al 18,2% del totale e dal Prosciutto di San Daniele con 27.287 tonnellate (13,5% del totale).
Queste produzioni, fiore all’occhiello del “made in Italy”, rappresentano una traino per l’esportazione: vanno all’estero il 34% delle produzioni certificate dei formaggi e il 17,1% dei prodotti a base di carne. Questi dati indicano come sia indispensabile, per far crescere il valore aggiunto a vantaggio dei produttori, continuare a certificare formaggi, prosciutti e salumi, cercando integrazioni di filiera efficaci per continuare a tutelare le nostre eccellenze agroalimentari e per migliorare la penetrazione sui mercati internazionali, a vantaggio di tutto il sistema produttivo e commerciale del nostro Paese.