Consiglio Agricolo a Bruxelles: misure ancora poco incisive e niente risorse per la “crisi agricola”

16.03.2016

Bandiere Unione Europea

Si è concluso lunedì pomeriggio l’atteso Consiglio Agricoltura dell’UE, chiamato a dare l’ok al Commissario Hogan per l’implementazione di alcune misure anti-crisi. Di seguito i punti principali dell’accordo.

1. Riduzione volontaria della produzione di latte (applicazione art.222 ocm unica). Il finanziamento si potrà fare attraverso fondi nazionali (de minimis o aiuti di Stato straordinari, vedi sotto) o attraverso il top-up del pacchetto anti-crisi di settembre, per i paesi che ancora non l’hanno utilizzato. Ma potranno anche essere finanziati privatamente (sull’esempio di Friesland Campina).
2. Raddoppio dei quantitativi all’intervento: 218.000t per latte scremato in polvere e 100.000t per burro (senza aumento del prezzo di intervento).
3. Proposta, nei prossimi giorni, di un nuovo schema per l’ammasso nel settore suinicolo.
4. Possibilità di concedere un aiuto di Stato straordinario (“stile de minimis”, basato sul punto 30 degli Orientamenti per aiuti di Stato nel settore agricolo) di 15.000 euro all’anno per azienda (senza che questo incida sul massimale nazionale del de minimis).
5. Aumento da 15.000 a 30.000 della soglia de minimis, che la Commissione è chiamata a proporre nei prossimi mesi.
6. Proroga di un anno del regime straordinario per l’ortofrutta.
7. Più fondi per la promozione per latte e suini, non solo per mercato paesi terzi ma anche interno.
8. Maggiore flessibilità e celerità per eventuali modifiche sostanziali o di bilancio dei PSR.
9. Richiesta alla BEI di proporre nuovi strumenti finanziari (export credit, price volatility found).
10. Creazione di un osservatorio di mercato per la carne.
Queste proposte dovranno ora essere concretizzate nella stesura di testi legislativi (atti di esecuzione o atti delegati).
Una prima analisi dell’efficacia di queste misure sarà fatta in occasione del Consiglio Agricoltura di giugno, allorché si potrebbe anche prendere in considerazione lo stanziamento di nuovi fondi UE, che pero’ molto probabilmente dovranno provenire dalla riserva di crisi.

Mario Guidi

Mario Guidi, presidente nazionale Confagricoltura

“La direzione è quella giusta, ma abbiamo ancora misure poco incisive e praticamente nessuna risorsa in più da parte di Bruxelles – ha commentato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi -. Ci attendiamo intanto che le misure definite nel Consiglio siano attuate senza indugio e che, soprattutto, si valutino strumenti maggiormente efficaci per sollevare le filiere in crisi dalla pesante congiuntura, ad esempio sviluppando strumenti finanziari innovativi, anche attraverso la Bei, per fronteggiare la volatilità dei mercati e favorire l’export e modificando i PSR in maniera che rispondano efficacemente alla crisi come indicato dallo stesso Commissario Hogan” .

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