“Siamo favorevoli ad ogni iniziativa o intesa che possa favorire una maggior valorizzazione della risorsa boschiva e lo sviluppo delle tante economie che vi gravitano intorno, spesso effettuate in zone montane o svantaggiate. Tuttavia la speranza è che si passi presto dal piano politico a quello operativo sul territorio, senza disperdere lo slancio e l’unione di intenti raggiunti tra gli operatori della filiera legno”.
Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo e presidente regionale della sezione Risorse boschive di Confagricoltura Piemonte è soddisfatto dell’accordo interregionale sul prelievo legnoso in ambito boschivo e sulla filiera del legno siglato a Verona lo scorso 26 febbraio, ma attende le prime mosse concrete.
L’intesa è stata firmata dagli assessori con deleghe alle Politiche forestali delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria e dalle organizzazioni nazionali di rappresentanza della filiera bosco-legno, da quelle dei proprietari forestali e dei selvicoltori fino all’industria dei semilavorati e del mobile, passando per le imprese di prima lavorazione e quelle delle biomasse per usi energetici.
“L’accordo – spiega Confagricoltura – impegna ciascun soggetto firmatario ad attivarsi, per quanto di propria competenza, al fine di contribuire a migliorare la performance economica e ambientale del prelievo legnoso”.
La risorsa forestale riveste un interesse strategico e trasversale alle politiche nazionali e regionali in campo economico, ambientale, sociale, paesaggistico e culturale. Ed è per questo che le Amministrazioni regionali dell’arco alpino hanno aperto nel 2015 un tavolo di confronto per progettare una piattaforma comune di misure ed azioni volte a promuovere l’utilizzo razionale delle risorse boschive del nord Italia e a favorire l’incremento del prelievo legnoso nel rispetto dei criteri di gestione forestale sostenibile riconosciuti dall’Unione Europea.
Confagricoltura ricorda che il patrimonio forestale delle Regioni firmatarie dell’accordo è pari a 26.800 km2, circa il 26% della loro superficie totale. In quest’area la risorsa legnosa ammonta a circa 450 milioni di metri cubi, che cresce ogni anno di oltre il 2%, cioè più di 9 milioni di mc, mentre il prelievo medio annuo è di poco superiore allo 0,5% ovvero 2,5 milioni di mc.
Questo dimostra che c’è spazio per aumentare il prelievo legnoso pur restando nei limiti di una gestione sostenibile in termini ambientali. “Il bosco cresce e si rigenera ogni anno – conclude Allasia -, per questo va curato e gestito in modo adeguato e non lasciato all’abbandono. È da questa consapevolezza che occorre partire per una reale valorizzazione del patrimonio forestale italiano e piemontese, considerandolo una risorsa ambientale ed economica”.