Latte, “Servono aggregazione, autoregolamentazione e rapporti di filiera chiari”

26.02.2016

Latte

Confagricoltura continua ad essere in prima linea nella ricerca di possibili soluzioni per uscire dalla situazione di crisi che vive il comparto lattiero caseario nazionale.

Lo scorso 23 febbraio il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ha preso parte, per Agrinsieme, al dibattito che si è svolto presso la Biblioteca del Senato, sulla ‘sfida della competitività per il latte italiano’ promosso da ADM – Associazione Distribuzione Moderna.

C’è più latte sul mercato in Europa e ce ne sarà sempre di più, con un aumento dell’11-13% nei prossimi dieci anni – ha detto il rappresentante del coordinamento di Cia, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari -. Se coniughiamo questa situazione di mercato a quella della riduzione dei consumi, si comprende come la filiera lattiero-casearia sia davvero a rischio sopravvivenza. Siamo i primi ad aspirare alla competitività del mondo allevatoriale e della filiera lattiero-casearia tutta - ha commentato -. Ma per raggiungere questo risultato servono aggregazione, autoregolamentazione e rapporti di filiera chiari e rispettosi di tutti gli attori. Il banco di prova sarà la definizione del nuovo prezzo del latte e ci attendiamo da trasformatori e distributori proposte responsabili”.

Mario Guidi

Mario Guidi, presidente nazionale Confagricoltura

Entrando nello specifico dei rapporti con la GDO Mario Guidi ha affrontato l’annoso problema delle promozioni nei supermercati che penalizzano ancor più gli allevatori, ma anche l’industria, costretti entrambi a fornire prodotto a quotazioni non remunerative. “Bisogna chiedersi qual è l’obiettivo da raggiungere. O promuoviamo in genere il consumo di latte e prodotti lattiero-caseari oppure valorizziamo l’italianità. Ma cos’è il prodotto italiano? Quello ‘fatto’ in Italia o quello che perviene da latte ‘munto’ in Italia? – si è chiesto il rappresentante di Confagricoltura -. Sulle DOP/IGP non ci sono problemi la certificazione è chiara e la promozione può essere valida ed efficace, anche se va pianificata e indirizzata a seconda delle capacità produttive e degli sbocchi di mercato nazionali e/o esteri. Ma sui prodotti non certificati, cosa promuoviamo e valorizziamo?”.

Agea, nel frattempo, ha definito le modalità di ripartizione delle risorse finanziarie previste dal Regolamento (UE) n. 2015/1853 del 15 ottobre 2015, che prevede aiuti eccezionali a carattere temporaneo per gli agricoltori nei settori zootecnici. “Il premio viene calcolato ed erogato da Agea – spiega il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio -; i beneficiari devono accertare le proprie informazioni presenti nel fascicolo aziendale, mentre il premio verrà calcolato in via generale sulla media mensile del latte prodotto e commercializzato nella campagna 2014-2015, come previsto dal Decreto Ministeriale del 22 gennaio 2016 pubblicato sul sito del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali”. Il Decreto stabilisce l’esclusione dal regime di aiuti dei produttori che non risultano in attività al 31 dicembre 2015 e che non risultano in regola con il versamento del prelievo per il superamento delle quote.

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