31 marzo 2015. Con oggi si chiude il regime delle quote latte. Da domani il mercato sarà libero. Confagricoltura auspica che le istituzioni adottino con tempestività misure efficaci per favorire la competitività delle imprese, perché il passaggio da un sistema contingentato a una condizione di libero mercato rischia di creare forti squilibri negli assetti produttivi europei, che potrebbero ripercuotersi gravemente sull’andamento economico delle produzioni nazionali.
Tra gli anni ’70 e ’80 la priorità era evitare la crisi di sovrapproduzione, e il deficit che queste provocavano nelle casse dell’allora Comunità Europea. Come si legge sull’edizione odierna di Italia Oggi, “le quote non servono più in un mondo in cui la preoccupazione principale non è gestire le eccedenze, quanto tutelare gli agricoltori dalla volatilità dei prezzi sul mercato mondiale”. Per affrontare le crisi future, a sostituire le quote non ci sarà un nuovo quadro comune europeo, quanto una serie di misure attivabili volontariamente dagli Stati membri. L’unico meccanismo di politca economica a livello europeo sarà l’Osservatorio di mercato lanciato dalla Commissione nel 2013 per aumentare la trasparenza, seppur con molti limiti.
“Per costruire nuove “reti di sicurezza” per i produttori del latte, gli Stati possono contare sui contratti obbligatori e sulle associazioni interprofessionali tra allevatori e industria, riconosciute dal “pacchetto latte” (misura introdotta nel 2012, ndr) ma, a oggi, utilizzate solo in quattro Paesi. Le altre opzioni: utilizzare l’aiuto accoppiato alla produzione, il sostegno rinforzato che la nuova Pac offre agli agricoltori delle aree svantaggiate e i fondi di sviluppo rurale per la ristrutturazione o per la stabilizzazione del reddito in caso di crisi”. Certo è che la Ue non reintrodurrà meccanismi di gestione dell’offerta.
Il Ministero delle Politiche Agricole e Unioncamere hanno lanciato un’iniziativa per l’utilizzo di un unico logo “100% Latte Italiano”, con la promessa di contribuire attivamente alla sua promozione e diffusione.