“Si tratta di un parere importante che, tuttavia, non fa che ribadire quanto ampiamente sostenuto dagli alimentaristi: la carne e i suoi derivati possono essere consumati con tranquillità, a patto che ne sia garantito il giusto apporto associato a uno stile di vita attivo”.
Con queste parole Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, commenta il “Parere sul rischio legato alla cancerogenicità delle carni rosse fresche e trasformate” rilasciato dalla sezione Sicurezza alimentare del CNSA (Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare) e reso noto dal Ministero della Salute.
Il documento, innanzitutto, sottolinea l’importanza della carne e dei suoi derivati quale fonte proteica ad alto valore biologico, di aminoacidi, vitamine, sali minerali e metalli (ferro e zinco) nell’alimentazione umana e, soprattutto, in determinate fasce di età o stati fisiologici nonché in particolari condizioni di salute. Il Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare raccomanda, inoltre, di seguire un regime alimentare vario, ispirato al modello mediterraneo, e di svolgere un regolare esercizio fisico. Peraltro il parere rimarca come alcune malattie siano il risultato di più fattori e innescate dall’interazione tra ambiente, stile di vita e genetica.
“È da evitare, in qualsiasi caso, l’eliminazione della carne dalle diete, così come di tutti gli alimenti – sottolinea Oreste Massimino, presidente della sezione Avicola di Confagricoltura Cuneo -, poiché un regime dietetico adeguato ed equilibrato non solo garantisce un apporto ottimale di nutrienti, in grado di soddisfare i fabbisogni dell’organismo, ma permette anche di ricevere sostanze che svolgono un ruolo preventivo e protettivo nei confronti di determinate malattie”.