Confagricoltura Torino, Psr: “Così non va bene”

23.01.2016

Riportiamo di seguito l’interessante articolo di Ercole Zuccaro a commento dei nuovi bandi del PSR 2014-2020 per il Piemonte, pubblicato sul numero di gennaio del mensile di Confagricoltura Torino “Cronache dell’Agricoltura”.

CroGennaio201601_cop

PSR: “Così non va bene”

Piemonte già col fiato corto: la nuova programmazione parte in affanno e la vecchia si chiude restituendo soldi a Bruxelles

La Regione Piemonte ha attivato i primi bandi del nuovo PSR relativi ai miglioramenti aziendali. Le domande, aperte in tutta fretta alla vigilia di Natale, fanno registrare una serie di criticità legate a informazioni troppo scarne e a problemi di funzionamento degli applicativi informatici, attivati senza un test preventivo che consentisse di verificare eventuali anomalie.

La Regione, motivando la scelta con la necessità di giungere in tempi rapidi all’approvazione dei bandi, si è sottratta a un’adeguata consultazione. Il confronto con Confagricoltura è stato puramente formale e le risposte fornite si sono rivelate insoddisfacenti.

In attesa di ulteriori delucidazioni gli uffici delle Unioni Agricoltori stanno comunque raccogliendo i dati per la predisposizione delle domande di aiuto, ma rileviamo che se il buongiorno si vede dal mattino le premesse non lasciano ben sperare. 

A fine anno si è chiusa la “vecchia programmazione”, che ha beneficiato di due anni di allungamento della scadenza, prevista in origine per il 2013. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, in sede di consuntivo, ha comunicato che è stato impegnato il 98,75% delle risorse a disposizione.  Il “disimpegno” (pillola edulcorata che si può tradurre con la dizione meno nobile di “incapacità di spendere”) è stato “limitato” (sono affermazioni del Ministero) all’1,15% per un ammontare di circa 104 milioni di euro di quota FEASR.

In pratica l’Italia ha detto a Bruxelles: “tenetevi pure 104 milioni di euro, perché non sappiamo come spenderli”.

Le Regioni che hanno raggiunto la quota del 100% dell’impiego dei soldi sono state Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Toscana, Umbria, Veneto e Puglia. Nella classifica dei pienamente virtuosi non c’è il Piemonte.

In Piemonte sono stati erogati 961 milioni di euro, di cui 173 solo nel 2015. Per le risorse ordinarie la percentuale spesa è del 99,54% delle risorse disponibili; nel complesso è stato speso il 98,16%. L’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero ha dichiarato che “sono numeri che dimostrano l’ottimo lavoro svolto dagli uffici regionali e da Arpea, l’ente pagatore”. 

Non discutiamo sull’impegno, ma il risultato è chiaro.

Il Piemonte, a conti fatti, rimette nelle disponibilità dell’Unione Europea una ventina di milioni di euro.

In sostanza e senza polemica, non siamo stati capaci a spendere tutte le somme che avevamo a disposizione: con 20 milioni di euro, solo per fare un esempio, si sarebbero potute finanziare 250 domande di aiuto per investimenti aziendali, concedendo un contributo di 80.000 euro per azienda. Cosa che non è avvenuta.

Ercole Zuccaro

 

Facebooktwitterpinterestmail