Accordo latte: “Siamo moderatamente soddisfatti, ma in Piemonte aspettiamo i fatti”

27.11.2015

mucca

“Siamo moderatamente soddisfatti dell’accordo raggiunto a Roma sul prezzo del latte, ma auspichiamo che a livello regionale questo si traduca in azioni concrete e di reale utilità per la filiera. Non ho ancora sentito in questi giorni dichiarazioni di caseifici disposti a pagare il nostro latte al prezzo ritenuto equo e dovuto, anzi semmai il contrario. Circolano infatti commenti e opinioni negativi circa possibili aumenti del prezzo riconosciuto agli allevatori; ciò non favorisce i rapporti all’interno della filiera e non fa bene al settore. Se davvero il nostro latte non interessa, chiediamo che vengano dirottati direttamente agli allevatori i fondi ministeriali e del Psr destinati all’industria del latte per la valorizzazione dei prodotti lattiero caseari”.

È un commento soddisfatto solo a metà quello che il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, rilascia a margine della stipula dell’intesa tra allevatori, industria (Assolatte) e grande distribuzione sul prezzo del latte raggiunta oggi al Tavolo della filiera lattiero – casearia, riunitosi al Ministero delle Politiche Agricole.

È stato concordato che il prezzo dovrebbe aggirarsi sui 36 centesimi al litro per i mesi di dicembre, gennaio e febbraio.

Con l’accordo il Mipaaf si impegna a utilizzare 25 milioni di euro dell’intervento straordinario europeo per gli aiuti diretti agli allevatori per il latte prodotto e commercializzato nei prossimi tre mesi.

Anche il presidente della Sezione Latte di Confagricoltura Cuneo, Giampiero Degiovanni, si dichiara parzialmente soddisfatto: “Ora occorre lavorare, soprattutto a livello regionale, per sviluppare rapporti di filiera efficaci, utili a valorizzare il nostro latte, consolidando la produzione di specialità a denominazione di origine protetta”.

Le parti si sono inoltre accordate sull’introduzione del sistema di indicizzazione nella stipula dei contratti (avvalendosi anche della consulenza tecnica di Ismea), sulla promozione di contratti standard per garantire maggiore trasparenza della filiera e sulla possibilità di pianificare la produzione, adeguando i contratti.

Sugli imballaggi potranno anche essere riportati avvisi sull’origine del prodotto per informare il consumatore. La grande distribuzione, con l’intesa di oggi, si impegna a promuovere iniziative di valorizzazione dell’origine e della qualità del prodotto italiano.

 

 

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