Il Presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, ha indirizzato una lettera all’Assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni e all’Assessore all’Ambiente, Energia e Innovazione Matteo Marnati, per sollecitare un intervento urgente sul tema della gestione degli effluenti di allevamento e del digestato in relazione alle condizioni meteo avverse.
Una stagione agronomica difficile
L’andamento climatico del 2024 ha avuto un impatto negativo sulle attività agricole, con forti piogge e temperature basse che hanno condizionato in modo significativo il ciclo vegetativo delle colture primaverili. Questo ha ridotto drasticamente il periodo utile per l’utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici, che si concentra principalmente nei mesi autunnali. Il mese di ottobre, in particolare, è stato caratterizzato da abbondanti precipitazioni dovute al passaggio di perturbazioni atlantiche, causando una situazione di maltempo persistente che ha ostacolato le operazioni agricole.
Le previsioni meteorologiche non fanno sperare in un miglioramento a breve: almeno fino alla fine di novembre, l’andamento climatico non sembra destinato a migliorare, con nuove perturbazioni in arrivo. Questo sta causando notevoli difficoltà agli allevamenti, che si trovano nell’impossibilità di effettuare l’utilizzazione agronomica degli effluenti e del digestato, a causa delle condizioni non idonee dei terreni. In particolare, l’assenza di opportunità per lo spandimento durante l’autunno crea una serie di disagi, tra cui la carenza di capacità di stoccaggio per i reflui zootecnici e l’impossibilità di concimare i terreni che non sono ancora stati seminati a causa del maltempo.
Le criticità del sistema normativo
La normativa attuale, in particolare l’art. 40 del D.M. 25 febbraio 2016, prevede che lo spandimento degli effluenti agricoli sia consentito nei mesi di novembre e febbraio solo se l’andamento meteorologico lo permette, sulla base di bollettini specifici. Tuttavia, dal 1° dicembre al 31 gennaio vige il divieto assoluto di utilizzo di questi reflui, una misura che in molte situazioni si sta rivelando troppo rigida e poco compatibile con le reali condizioni climatiche.
In assenza di finestre di utilizzo agronomico tra la fine di ottobre e la fine di gennaio, si rischia una sospensione prolungata delle operazioni di spandimento, con gravi ripercussioni sul sistema agricolo. I terreni, infatti, non sono in grado di assorbire l’azoto a causa delle basse temperature e delle elevate precipitazioni. Inoltre, le condizioni meteo di novembre spesso impediscono l’accesso ai campi per le operazioni di spandimento, mentre il divieto totale di spandimento che scatta a dicembre impedisce di sfruttare le eventuali “finestre” di buone condizioni meteo che potrebbero verificarsi tra dicembre e gennaio.
Richiesta di flessibilità e modifiche normative
Di fronte a queste difficoltà, Confagricoltura Piemonte chiede un intervento straordinario da parte per permettere l’utilizzazione agronomica anche nei mesi di dicembre e gennaio, attraverso l’adozione di specifici periodi di spandimento basati sull’andamento climatico. Una richiesta che si inserisce in un contesto più ampio, poiché il mese di novembre è ormai da anni uno dei più piovosi in tutto il Piemonte e nel nord Italia.
A livello normativo, Confagricoltura chiede anche che la Regione Piemonte solleciti il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) affinché, come avvenuto nel 2019, venga modificato il calendario invernale per lo spandimento dei reflui zootecnici, introducendo “finestre utili” più ampie, determinate sulla base di bollettini agrometeorologici dettagliati. Questo consentirebbe una gestione più flessibile degli effluenti, adattandola alle nuove condizioni climatiche e alle necessità agronomiche degli allevatori.
Un settore in difficoltà, ma resiliente
Confagricoltura Piemonte sottolinea che, oltre a risolvere le problematiche relative alla gestione degli effluenti di allevamento, è fondamentale che la Regione intervenga con politiche che consentano una maggiore resilienza del settore agricolo e zootecnico alle sfide imposte dai cambiamenti climatici. La crescente incidenza di eventi meteorologici estremi richiede una revisione delle normative esistenti e una gestione più dinamica e adattiva delle risorse agricole.
In attesa di un riscontro positivo, Confagricoltura Piemonte ribadisce l’urgenza di un intervento per garantire la sostenibilità e l’efficienza delle operazioni agricole e zootecniche durante l’inverno 2024.