Bene le modifiche per accedere all’Ecoschema 1 della Pac, accolte le proposte di Confagricoltura

07.08.2024

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“Valutiamo positivamente la modifica, con riferimento al 2024, delle regole per l’accesso all’Ecoschema 1 del Piano Strategico Pac e del sistema di valutazione del consumo di antimicrobici in allevamento. In particolare, la scelta di definire una soglia fissa nazionale per ogni indirizzo produttivo, al posto di soglie variabili determinate dal calcolo annuale sulle ‘mediane’ degli allevamenti di riferimento è in linea con quanto richiesto da Confagricoltura in questi mesi di incessante dialogo con i vertici del Ministero dell’Agricoltura, che ha visto Confagricoltura Cuneo in prima linea. Si va, così, a risolvere una situazione che incideva pesantemente sulle aziende del comparto zootecnico, specie sugli allevamenti bovini di razza Piemontese, ma non solo, alle prese con problemi di mercato e con l’aumento dei costi di produzione”. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, commenta soddisfatto la revisione da parte del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Ministro della salute delle regole per accedere all’Ecoschema 1 “Pagamento per la riduzione dell’antimicrobico resistenza e per il benessere animale”.

Già lo scorso mese di febbraio Confagricoltura Cuneo aveva rimarcato pubblicamente l’urgenza di definire alcuni correttivi fondamentali; l’associazione ha quindi presentato una serie di modifiche alle disposizioni nazionali, con il chiaro intento di revisionare il precedente sistema delle “mediane”, che definiva l’utilizzo di farmaci negli allevamenti, particolarmente penalizzante soprattutto per gli allevamenti bovini di razza Piemontese, che normalmente ricorrono agli antibiotici con minore frequenza, impedendo così loro di accedere ai sostegni previsti.

Nel 2023, primo anno  di applicazione del piano strategico Pac 2023-27, le soglie per l’accesso ai contributi previsti dall’Ecoschema 1 erano state stabilite, infatti, sulla base delle “mediane” regionali di consumo di antimicrobici per ciascuna tipologia di allevamento. Un sistema che aveva da subito messo in evidenza molte criticità, che ne hanno limitato l’efficacia. Tra queste, la presenza di 21 soglie diverse per ciascuna tipologia produttiva, che ha complicato notevolmente la classificazione degli allevamenti per la distribuzione fortemente disomogenea dei consumi di antimicrobici e delle dimensioni aziendali.

“L’attuale disponibilità di dati – sottolinea Marco Bruna, responsabile provinciale Caa di Confagricoltura Cuneo – anche grazie al primo anno di implementazione dell’Ecoschema 1, ha consentito di affinare i valori di riferimento, definendo una soglia per ogni indirizzo produttivo anziché una mediana regionale, al fine di mutuare e declinare rispetto al contesto nazionale, esperienze virtuose di politiche per la riduzione degli antibiotici attuate da altri Paesi UE”.

“Siamo soddisfatti che il Ministero abbia dato seguito alle nostre proposte – conclude Alberto Brugiafreddo, presidente della sezione Bovini da Carne di Confagricoltura Cuneo -. È stato preso atto che le soglie dinamiche erano una forbice di applicazione della normativa troppo penalizzante per le aziende zootecniche. Ci auguriamo, ora, che per il 2024 il sistema risulti premiante dal punto di vista economico e ambientale per tutte le aziende zootecniche del nostro territorio”.

 

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