Confagricoltura, con il coordinamento di Agrinsieme – che vede l’organizzazione degli imprenditori agricoli agire per obiettivi comuni con Cia, Copagri e Alleanza delle Cooperative Italiane – ieri ha manifestato a Bruxelles con migliaia di agricoltori per chiedere interventi concreti a sostegno del settore. Nella capitale belga, per una giornata che ha avuto vasta eco sui mass media, c’era anche una delegazione piemontese guidata dal vicepresidente confederale Ezio Veggia, dal presidente dell’Unione Agricoltori di Alessandria Luca Brondelli di Brondello e dal presidente della sezione latte di Confagricoltura Piemonte Pierangelo Cumino.
La situazione della zootecnia sta diventando sempre più insostenibile e gli agricoltori, nonostante i loro sacrifici, non riescono a lasciarsi alle spalle gli effetti della crisi. Da un lato il comparto della carne, che deve fare i conti con la sempre più pressante volatilità dei costi delle materie prime, con la forte dipendenza dall’estero dei ristalli e con i prezzi fermi da troppo tempo a livelli non remunerativi; dall’altro lato il settore lattiero-caseario, con quotazioni all’origine in caduta libera negli ultimi mesi. Un comparto che, dopo trent’anni di sistema delle quote, necessita di certezze per il futuro e le cui prospettive reddituali sono tutte da valutare.
La zootecnia perde redditività ogni giorno di più e i prezzi pagati agli allevatori spesso insufficienti anche a coprire i costi produttivi mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende. Il quadro di interventi e strumenti di cui dispone la Pac ha mostrato negli anni tutti i suoi limiti di efficacia e la crisi russa ha acuito le difficoltà ed è ricaduta sulle spalle degli agricoltori.
Nel pomeriggio di ieri dalla Commissione europea è arrivata la proposta di aiuti agli allevatori e agli agricoltori europei per 500 milioni di euro per la crisi dei settori lattiero-caseario, della carne e dell’ortofrutta. L’esecutivo Ue in occasione del Consiglio Ue straordinario dell’Agricoltura ha proposto che la gran parte del pacchetto di aiuti sia destinato a sostegno del settore lattiero-caseario, lasciando agli Stati membri la possibilità di intervenire a seconda delle specifiche situazioni.
“Il pacchetto di aiuti potrà essere utilizzato immediatamente a beneficio degli allevatori europei. E’ una risposta decisa e forte alla crisi”, ha spiegato il vicepresidente della Commissione europea, Jyrki Katainen, che ha sostituito al Consiglio il commissario all’Agricoltura, Phil Hogan, ricoverato per un malore.
Gli aiuti sono focalizzati su tre punti: affrontare le difficoltà di liquidità degli agricoltori, stabilizzare i mercati e migliorare il funzionamento della catena di approvvigionamento. Alla Commissione Ue sono arrivate sei proposte contro la crisi dei settori europei lattiero-caseario e della zootecnia. Il piano d’azione è concordato da Italia, Francia, Spagna e Portogallo ed è stato presentato alla Commissione europea proprio in occasione del Consiglio straordinario Ue dell’Agricoltura. Fra le proposte c’è il miglioramento dei sistemi di tracciabilità ed etichettatura dell’origine del latte, lo stoccaggio privato dei formaggi e delle carni, utile lo scorso anno come azione di contrasto all’embargo russo, si spiega dal Ministero delle Politiche agricole, e una misura straordinaria e limitata nel tempo di aumento del prezzo di intervento per il latte in polvere. I quattro Paesi propongono anche una campagna di promozione straordinaria sul latte e le carni suine sul mercato europeo e sui Paesi terzi per il rilancio dei consumi e il sostegno alle esportazioni, la creazione di un gruppo di alto livello europeo per l’analisi costante del mercato del latte europeo dopo la fine del regime delle quote e lo sviluppo di piattaforme logistiche nei Paesi terzi, con un finanziamento ad hoc dalla Banca europea degli investimenti.