Fuori Expo: il 1° settembre l’evento di Confagricoltura dedicato alla pizza

29.08.2015

Pizza
Martedì 1 Settembre Confagricoltura organizza in occasione di Expo, nella location della Casa degli Atellani – La Vigna di Leonardo, un evento dedicato alla Pizza, ‘Capolavoro’ universale e ai suoi ingredienti. In tale occasione si incontreranno agricoltori e pizzaioli, che sono le due figure professionali a cui si deve una delle più amate pietanze nel mondo, frutto dell’ingegno italiano.

La manifestazione “La Pizza, ‘Capolavoro’ universale”, in cui si esibiranno dieci famosi pizzaioli, italiani e stranieri, è organizzata in collaborazione con Agugiaro e Figna Molini – Le 5 Stagioni, Cirio, Azienda Colavita, Granarolo, Ferrarelle, Birra Moretti, Azienda Planeta.

LA MOZZARELLA

Mozzarella
In Italia gli allevamenti bovini sono oltre 32.000, a cui devono essere aggiunti 2.500 bufalini, per una produzione di latte vaccino pari a 11 milioni di tonnellate e di 194.000 tonnellate di latte bufalino. Il mercato della mozzarella di vacca è di 155.000 tonnellate, di cui il 60 per cento è destinato alla pizza A partire dalle quantità di mozzarella di latte di vacca consumata è possibile stimare quante pizze si consumano ogni anno. Il disciplinare di produzione della Pizza napoletana STG prevede un utilizzo di 80-100 gr di mozzarella per ciascuna pizza.
Quindi da 94,2 mila tonnellate, equivalenti a 94,2 miliardi di grammi, utilizzando una media di 90 grammi per ciascuna pizza, si possono stimare circa 1 miliardo di pizze tonde, a cui sono da aggiungere tutte le pizze, tonde o allungate, prodotte con mozzarella di bufala.

IL POMODORO

Pomodori

Verde, bianco e rosso sono i colori del tricolore ma anche della pizza (in onore della Regina Margherita di Savoia). Rosso, come il pomodoro.
Quella del pomodoro da industria è una delle principali coltivazioni orticole del nostro Paese. Oltre 77 mila ettari investiti a questa coltivazione (soprattutto in Emilia Romagna, Puglia, Lombardia e Veneto), con una produzione di più di 461 mila tonnellate.
Il pomodoro è prodotto di punta anche nell’export, sia fresco, sia  trasformato dall’industria conserviera. Nell’ultima edizione del “Tomato Day” a Parma si è fatto il punto sul comparto: l’Italia, con 4,9 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato, rappresenta più della metà (55%) della produzione europea ed  oltre il 12% di quella mondiale.
E c’è un legame – ricorda Confagricoltura –  che unisce il pomodoro a Expo: quando nel 1867 apparve la banda stagnata, Francesco Cirio presentò ufficialmente all’Esposizione Universale di Parigi – vetrina del progresso industriale – il suo metodo di conservazione in barattolo (che ancora oggi è il più utilizzato); in particolare, iniziò ad inscatolare i piselli per poi proseguire con i pomodori pelati, che divennero presto una specialità dell’export italiano in tutto il mondo.

L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA

Olio extravergine di oliva

«Con un’oliera a becco e con un movimento a spirale si distribuiscono sulla superficie, partendo dal centro, 4/5 grammi di olio extravergine di oliva». Queste sono le puntuali indicazioni del disciplinare della “Pizza napoletana STG”, specialità tradizionale garantita, riconosciuta a livello europeo.
«Quello dell’extravergine che condisce il disco di pizza, al momento di infornarlo, è il suggello finale. È la pennellata dell’artista sul “capolavoro alimentare”, conosciuto in tutto il mondo e che si fregia della STG».
L’extravergine di oliva è prodotto ogni anno in più di 4.600.000 di quintali. All’olivicoltura gli agricoltori dedicano una superficie di oltre 1.100.000 ettari. Le olive si raccolgono in tutto il Paese, ma è soprattutto il Mezzogiorno l’oliveto d’Italia (infatti le prime quattro regioni vocate alla produzione di extravergine sono Puglia, Calabria, Sicilia, Campania). Un prodotto del made in Italy agroalimentare di alta qualità, che le aziende più strutturate esportano in tutto il mondo (l’export vale 1.045 milioni di euro).
La “festa della pizza” di Confagricoltura, sarà anche la festa dell’extravergine d’oliva, che sa esaltare e condire in modo sublime il piatto italiano più conosciuto ed amato nel mondo.

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