Ieri il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge sul riordino dei parchi che modifica il testo unico numero 19 del 2009. Gli enti parco passano da 14 a 12 (nella precedente legislatura erano stati più che dimezzati). Questo l’elenco aggiornato:
- Ente di gestione delle aree protette del Monviso, al cui interno nascerà il nuovo Parco naturale del Monviso (La valenza naturalistica, turistica e paesaggistica dei territori montani che si sviluppano intorno alla montagna simbolo del Piemonte, ampiamente riconosciuta con la recente attribuzione del “MaB Unesco” e con l’identificazione del sito della Rete Natura 2000 Gruppo del Monviso e Bosco dell’Alevè”, hanno spinto ad un’implementazione della superficie tutelata, precedentemente ridotta alla sola Riserva di Pian del Re e a pochi brevi tratti fluviali del Po cuneese protetti nei pressi delle confluenze. I confini vengono estesi anche in Val Varaita, riguardando aree in gran parte già tutelate dalle direttive comunitarie Habitat e Uccelli o con vincoli venatori, andando a costituire una nuova area protetta denominata Parco naturale del Monviso);
- Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime, che unisce le aree in precedenza gestite dal Parco naturale delle Alpi Marittime e dal Parco naturale del Marguareis, caratterizzate da prevalente morfologia montana e hanno problematiche territoriali simili anche per gli aspetti di collaborazione transfrontaliera;
- Ente di gestione delle aree protette del Po torinese;
- Ente di gestione delle aree protette dei Parchi reali, che comprenderò le zone in precedenza affidate all’Ente di gestione delle aree protette dell’Area metropolitana di Torino;
- Ente di gestione delle aree protette del Po vercellese-alessandrino;
- Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, che assorbirà anche la gestione delle aree in precedenza affidate all’Ente di gestione delle Riserve pedemontane e delle Terre d’acqua e dei parchi naturali del Biellese e del Novarese;
- Ente di gestione delle aree protette dell’Ossola;
- Ente di gestione delle aree protette dell’Appennino piemontese, che comprenderà il territorio in precedenza affidato al Parco naturale delle Capanne di Marcarolo;
- Ente di gestione del Parco Paleontologico astigiano;
- Ente di gestione delle aree protette della Valsesia;
- Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie;
- Ente di gestione dei Sacri monti.
Gli enti gestori possono, d’intesa con la Comunità del parco, introdurre biglietti di ingresso per l’intera area protetta o solo una parte, oppure introdurre tariffe per servizi erogati.
Le risorse derivanti saranno prioritariamente destinate ad attività di promozione territoriale e incremento occupazionale dei residenti all’interno dei Comuni dell’area protetta. I Consigli potranno avere da 4 a 8 membri a seconda del numero dei comuni che insistono nell’area protetta. La Regione deve ora nominare i presidenti e i nuovi consigli che sostituiranno gli attuali commissari.