L’azienda dei fratelli Demaria a Vezza d’Alba inaugura i nuovi locali per aumentare vendite ed export

15.01.2024

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Articolo di Paolo Ragazzo per l’Agricoltore Cuneese n. 8 . dicembre 2023

Arrivano dal cielo i principali problemi per i viticoltori della Granda. Fenomeni meteo sempre più violenti e imprevedibili stanno mettendo a dura prova le aziende del comparto, a cui si aggiunge un andamento delle precipitazioni che, di anno in anno, propone periodi sempre più prolungati di siccità. È questo lo scenario con cui devono fare i conti aziende come quella dei fratelli Demaria a Vezza d’Alba che, nonostante le difficoltà, non hanno nessuna intenzione di smettere di investire, come testimonia la nuova struttura da poco inaugurata per l’esposizione, vendita e degustazione dei propri vini.

Dai bovini alla specializzazione nei vigneti

“Questo edificio è frutto della nostra tenacia – spiega Bartolomeo che insieme a Giancarlo conduce l’impresa di famiglia –; il progetto è nato nel 2019, poi ci siamo dovuti fermare per la pandemia di Covid e alla ripresa, nel 2021, i costi di realizzazione erano talmente lievitati da costringerci a ripensare tutto. Lo abbiamo fatto e in poco più di sei mesi abbiamo completato questa struttura che ospita due sale, una per la vendita e l’altra per le degustazioni”. Due locali che, simbolicamente, rappresentano i due binari su cui l’azienda vuole programmare sempre più il proprio futuro: da un lato la commercializzazione diretta dei propri vini (ora ferma a una quota del 50% circa), dall’altro tutta una serie di attività di incoming per cercare di intercettare il grande flusso di turisti italiani e stranieri che si riversano dall’Albese al Roero.

“Siamo un’azienda piccola, da molte generazioni impegnata in agricoltura, ma che dal 1994 ha deciso di cambiare orientamento produttivo dismettendo l’allevamento di bovini da ingrasso (circa 300 capi per due cicli l’anno), per dedicarsi completamente prima alla coltivazione di vigneti e poi, a partire dal 1998, alla vinificazione – racconta Giancarlo –. L’evoluzione da azienda familiare, con produzioni per autoconsumo, ad impresa specializzata è stata progressiva negli anni, trascinati soprattutto dal positivo trend che ha avuto l’Arneis, il vino del Roero per eccellenza”.

 

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Voglia di crescere nel mondo e nell’accoglienza

Al momento l’azienda Demaria ha circa 10 ettari di filari in produzione ed altri in procinto di essere messi a dimora, principalmente di Nebbiolo, Barbera, Arneis e Favorita da cui vengono prodotti vini d’eccellenza che vengono venduti perlopiù a enoteche e ristoratori, oltre a consumatori che giungono in azienda da molte zone d’Italia, ma anche da Svizzera, Estonia e Stati Uniti.

“Vogliamo crescere sia nell’export che nell’accoglienza – ribadiscono i fratelli Demaria –, ma per farlo occorre continuare a investire risorse ed energie per stare al passo con i tempi e una clientela sempre più esigente, spesso condizionata da quanto trova in internet; motivo per cui a breve sarà on line il nostro nuovo sito aziendale con l’e-commerce”. Certo, i tempi non sono dei migliori per apportare migliorie in azienda, per via di costi che sono addirittura triplicati nel settore vitivinicolo, ma riguardo alla promozione le idee di Bartolomeo sono chiare: “Credo che l’unione possa fare la forza, nel senso che è impensabile sondare nuovi mercati o opportunità da soli, ma solo unendoci, condividendo obiettivi e strategie comuni possiamo affacciarci in contesti che altrimenti richiederebbero investimenti esagerati. Abbiamo apprezzato, ad esempio, la recente nascita del Sentiero delle 10 Chiesette, il nuovo itinerario ad anello che collega dieci tra cappelle, chiesette e piloni campestri presenti nel territorio di Vezza d’Alba. È un’iniziativa che mira ad attrarre il turismo outdoor sul nostro territorio ed ha visto coinvolte numerose realtà. Un bel modo per collaborare alla valorizzazione della nostra zona e delle realtà produttive qui presenti”.

Si spera in un inverno nevoso per contrastare la siccità

Come si diceva, l’auspicio è che il clima sia un po’ più clemente rispetto all’ultimo anno, anche perché è difficile continuare a far fronte alla siccità, soprattutto, che nei terreni sabbiosi del Roero si fa sentire con particolare veemenza, impedendo il regolare sviluppo vegetativo di piante e frutti. “Per i vini bianchi l’annata è stata buona, molto meno per quelli rossi a causa della grandine – sottolinea Giancarlo –, ma in prospettiva è il ridotto apporto di precipitazioni che ci spaventa. Impossibile ricorrere a un’irrigazione di soccorso su un territorio così vasto e, soprattutto, i vigneti di Nebbiolo sulle colline iniziano a patire la mancanza d’acqua. Servirebbe la neve, che andrebbe a riempire le falde per la stagione primaverile-estiva così da non ritrovarsi già ad aprile ad avere difficoltà per il cotico erboso brullo o nella sostituzione delle fallanze”.

L’azienda Demaria, tuttavia, non ha alcuna intenzione di arrendersi alle difficoltà contingenti e questo spirito è ricordato anche dal logo scelto per distinguerla: una colomba, segno di pace, gioia e serenità, proprio come il vino, prodotto capace di intessere relazioni positive e costruire momenti conviviali con cui “volare alto”, superando le criticità del momento presente e avendo lo sguardo sempre proiettato al domani.

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