Confagricoltura accoglie con favore la proroga di sei mesi per realizzare gli investimenti nel settore, anche per i contratti di finanziamento stipulati nella seconda parte del 2023. È previsto nel Decreto Legge Proroghe.
La precedente proroga di sei mesi, sempre sollecitata dall’Organizzazione, riguardava i contratti stipulati fino al 30 giugno 2023. Grazie al nuovo allungamento dei termini, anche i contratti di finanziamento stipulati nel secondo semestre del 2023 beneficeranno di un periodo più ampio, fino a 18 mesi, per la realizzazione di investimenti agevolati. La suddetta proroga risulta essere molto importante soprattutto in periodi come questi nei quali i fornitori hanno difficoltà a reperire materie prime.
Per completezza del quadro normativo si segnala, altresì, che l’articolo 13 del DL 145/2023[2] (misure urgenti in materia economica e fiscale) ha previsto nuovi fondi per lo strumento agevolativo in parola. Nello specifico, sono stanziati, per l’anno 2023, 50 milioni di euro. Tale intervento, per il quale Confagricoltura, anche in questi ultimi mesi, ha sempre esortato l’Esecutivo al suo rinnovo assicurerà continuità agli investimenti produttivi delle mPMI (anche) agricole.
La misura “Beni strumentali – Nuova Sabatini” – ricorda Confagricoltura – costituisce uno dei principali strumenti agevolativi nazionali e persegue l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle mPMI attraverso il sostegno per l’acquisto, o l’acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.
La misura “ Beni strumentali – Nuova Sabatini” costituisce uno dei principali strumenti agevolativi nazionali e persegue l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle mPMI attraverso il sostegno per l’acquisto, o l’acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.
Più in particolare, le Agevolazioni:
- consistono nella concessione, da parte di banche e intermediari finanziari, di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese (mPMI) per sostenere i suddetti investimenti, nonché di un contributo, da parte del MiMIT, rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti;
- l’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing);
- il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” – ex art. 2, comma 100, lettera a, della legge n. 662/96 – fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve essere:
- di durata non superiore a 5 anni;
- di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
- interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
A fronte della concessione di un finanziamento ordinario (bancario o in leasing) per la realizzazione di un programma di investimenti, il MIMIT concede un contributo in conto impianti parametrato ad un tasso di interesse convenzionalmente assunto pari:
- al 2,75 per cento annuo per gli investimenti “ordinari”;
- al 3,575 per cento per gli investimenti in “tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti” ( investimenti 4.0);
- al 3,575 per gli investimenti green (in relazione alle domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023).
Gli investimenti devono soddisfare i seguenti requisiti:
- autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito;
- correlazione dei beni, oggetto dell’agevolazione, all’attività produttiva svolta dall’impresa.