Articolo di Paolo Ragazzo. Pubblicato su L’Agricoltore Cuneese n. 7 – Novembre 2023
Basterà al vino piemontese continuare ad esplorare nuovi mercati per superare un’annata, quella 2023, decisamente complicata?
Difficile dirlo, ma di certo l’internazionalizzazione del comparto non si deve arrestare. Abbiamo parlato di export vitivinicolo con Nicola Argamante, presidente del Consorzio di promozione “I Vini del Piemonte” con sede a Castiglione Falletto.
Presidente Argamante, qual è l’obiettivo del Consorzio?
“I Vini del Piemonte è un consorzio di promozione a cui aderiscono oltre 250 aziende vinicole piemontesi, che ha l’obiettivo di favorire l’internazionalizzazione delle aziende consorziate, sostenendo e consolidando la loro presenza sui mercati esteri. Organizziamo eventi di promozione in tutto il mondo, per aiutare le nostre aziende a trovare importatori o a rafforzare il loro posizionamento sui mercati in cui sono già presenti. Inoltre promuoviamo la diffusione e la cultura del vino piemontese e facciamo squadra con Consorzi di Tutela e associazioni di produttori, nella convinzione che insieme si vada più lontano”.
Ci faccia qualche esempio di recente attività per promuovere i vini all’estero.
“Il nostro format principale è il Barolo & Friends Event, che ogni anno organizziamo in circa 10 Paesi. Si tratta di una giornata interamente dedicata al Piemonte, che comprende seminari di approfondimento condotti da autorevoli relatori e assaggio libero, con sessioni separate per professionisti e consumatori. Il nostro calendario prevede inoltre una serie di eventi e proposte sempre nuove: degustazione wine&food, attività con i wineclub, incoming in Piemonte di giornalisti, importatori e sommelier, collaborazioni con prestigiose guide, road show per la formazione di sommelier ecc. Insomma: non ci annoiamo e non facciamo annoiare i nostri soci!”
Quali sono i mercati oggi più interessanti?
“Il nostro focus sono sempre stati i Paesi Scandinavi: a Copenaghen, dove a maggio 2024 andrà in scena la 15a edizione del nostro Barolo & Friends, portiamo ogni anno 40 cantine per un evento che attira oltre 300 operatori del settore e 800 appassionati consumatori e il 67% dei produttori di vino che negli ha partecipato a questo evento ci ha comunicato di aver trovato un importatore. Lo stesso entusiasmo lo registriamo in Svezia, in Norvegia e nella più piccola Finlandia. Da quest’anno abbiamo iniziato a lavorare anche in Francia, che sta diventando una
piazza interessante per i nostri vini e da qualche tempo registriamo un trend molto positivo anche nei Paesi Bassi. Spesso le sorprese si nascondono nei mercati minori: per esempio a novembre andremo in Lussemburgo. A livello globale, gli Stati Uniti restano il primo mercato per i nostri produttori, ma è a Est che occorre guardare: in Asia ci sono molti mercati in crescita, ma c’è ancora tanto lavoro da fare per creare conoscenza intorno ai nostri vini”.
Lo scenario mondiale instabile degli ultimi anni condiziona le vendite?
“Non possiamo certo ignorare che ci sono due guerre in corso, con tutte le dinamiche recessive che questo si porta dietro, quindi si annuncia un periodo maggiormente competitivo quantomeno per i vini piemontesi di fascia media, ma non per i vini posizionati molto in alto, perché paradossalmente le persone benestanti, che amano il lusso e bere bene aumentano e spendono sempre di più. Ciò premesso, in questi anni ci siamo resi conto che tante aziende preferiscono partecipare ai nostri eventi perché sono focalizzati sul Piemonte e perché danno la possibilità di incontrare professionisti più in linea con le loro dimensioni e in cerca di vini piemontesi al giusto valore di mercato. Noi rappresentiamo un segmento di aziende che produce vini di qualità con una storia e un territorio da raccontare, quindi il nostro compito è anche quello di creare cultura e spiegare perché, nella stessa fascia di prezzo, è meglio scegliere un vino piemontese anziché uno cileno o spagnolo, dare un motivo. Educare. Ci sono davvero tante opportunità, la chiave è promuovere bene e in modo sinergico il Piemonte, che è un’eccellenza mondiale in fatto di enogastronomia”.
Cosa prevede il recente accordo siglato con Confagricoltura Cuneo?
“La convenzione prevede che le aziende vitivinicole e agroalimentari che aderiscono a Confagricoltura Cuneo potranno partecipare agli eventi di degustazione de I Vini del Piemonte alle stesse condizioni delle nostre aziende
consorziate”.