Confagricoltura Cuneo manifesta viva preoccupazione per i danni causati dalla fauna selvatica alle colture in questo inizio di estate. Serpeggia malcontento in particolare tra le aziende agricole delle Langhe, del Monregalese e del Saluzzese a causa dei danni provocati dai ghiri e dai caprioli, in particolare sulle piante di nocciole, mele e pesche e dai cinghiali sulle viti. Problemi con corvi e cornacchie, invece, nel Cuneese. Anche in alpeggio la situazione resta molto complicata per via del numero crescente di attacchi dei lupi alle mandrie e alle greggi. Confagricoltura di Cuneo sta monitorando con attenzione tutte le situazioni e si appella alle istituzioni.
“In questi giorni di intenso lavoro, e di contatti quotidiani con le aziende corilicole emerge forte l’esasperazione degli agricoltori colpiti dall’annoso problema dei ghiri che da giorni hanno iniziato a devastare la coltura – afferma Mario Viazzi, direttore della Confagricoltura zona di Alba -. Soprattutto negli appezzamenti in prossimità dei boschi questi roditori si catapultano con estrema destrezza sulle piante di nocciolo attirati dai frutti che ormai sono in fase di maturazione. Purtroppo il panorama lasciato dopo il loro passaggio è devastante: a terra si vedono evidenti i segni del loro lavoro con notevoli quantità di frutti erosi e svuotati del loro interno. L’esasperazione cresce sempre di più perché nessuno si occupa seriamente dell’argomento e oltre a vedersi sottratto il raccolto da sotto gli occhi, le richieste di risarcimento dei danni sono molto farraginose. C’è bisogno di una presa di posizione forte e univoca per far fronte al problema”.
Nel Monregalese, così come nelle Langhe peraltro, sono evidenti i segni del passaggio di ungulati: “I caprioli escono da zone più impervie per cibarsi dei germogli di mele e pesche, rovinando le piante con lo sfregamento del palco – aggiunge Valter Roattino, direttore della Confagricoltura zona di Mondovì -. Le parti di corteccia che restano più esposte alle intemperie seccano e complice l’insorgere di alcuni funghi, rischiano di morire. Spostandoci verso la Langa, abbiamo riscontrato inoltre alcuni danni alle piccole piante di nocciolo, sempre causati dai caprioli. Anche i cinghiali stanno lasciando i segni della loro presenza e del loro passaggio, devastando in poco tempo i terreni di noccioleti e frutteti, soprattutto”.
Ungulati sotto accusa anche nella piana Saluzzese: “I caprioli scendono fino a valle per cibarsi di mele e pesche – spiega Marco Bruna, direttore della Confagricoltura zona di Saluzzo e Savigliano -. Risultano colpite in particolare le coltivazioni dei primi paesi della Val Varaita, come Piasco e Costigliole”.
I danni causati dalla fauna selvatica sono un problema anche nell’area del Cuneese: “Registriamo danni in particolare sul mais – dice Adriano Rosso, direttore della Confagricoltura zona di Cuneo -, attaccato da corvi e cornacchie. I volatili si cibano della parte superiore delle colture che restando esposte alle intemperie, favoriscono l’insorgere di aflatossine. Il fenomeno si registra soprattutto nell’area attorno alle campagne di Villafalletto, Busca e Tarantasca”.
Capitolo lupo. È di appena qualche giorno fa la nota del Comune di Celle Macra, in cui il sindaco mette in evidenza come “a 15 giorni dall’inizio della monticazione sono già stati denunciati 5 casi di attacchi mortali su bovini, ovini e caprini”. Non solo la lettera prosegue mettendo in luce un altro aspetto importante: “Su segnalazione dei margari si fa inoltre presente che si potrebbero anche presentare rischi per le persone – dice il sindaco Garino – considerato il fatto che i sentieri del Comune di Celle Macra, situati in parte sugli alpeggi, in parte nei boschi e di collegamento con la Valle Grana sono molto frequentati dai turisti”. “Questa situazione si ripresenta purtroppo in molte altre località delle vallate cuneesi, dove gli allevatori si trovano sempre più in difficoltà nel difendere i loro capi dagli attacchi – conclude Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo – auspichiamo che la Regione, per quanto di sua competenza, prenda provvedimenti legislativi volti a tutelare, in primis, gli allevatori. Non vorremmo poi che la presenza del lupo avesse ricadute negative anche sul turismo: si veda, ad esempio, quanto sta succedendo in Trentino Alto Adige con gli orsi che hanno ripopolato in maniera considerevole i boschi, provocando talvolta reazioni spaventate da parte di residenti e turisti. Per quanto riguarda gli altri danni da fauna selvatica – prosegue Abellonio – Confagricoltura Cuneo chiede anzitutto di rivedere le gestione del ghiro, considerato specie protetta, che tanti problemi sta causando alle coltivazioni di nocciole; in secondo luogo occorre controllare meglio soprattutto il numero crescente di caprioli presenti sul nostro territorio allungando il periodo di prelievo programmato, così come auspichiamo che si risolva al più presto l’impasse del calendario venatorio 2015/2016 e si decida finalmente l’apertura della caccia al cinghiale anche in Piemonte a settembre. Ancora una volta ci rivolgiamo alle istituzioni del territorio a cui chiediamo la massima collaborazione in un periodo congiunturale che resta tutt’altro che semplice per gli imprenditori agricoli”.