E’ un invito formale ad aprire la ricerca genetica in agricoltura quello che giovedì 16 luglio Confagricoltura rivolgerà al Governo, da Expo 2015, nel corso del convegno “Geni italiani – Per una via nazionale alla ricerca e alla nuova genetica in agricoltura”, organizzato nell’auditorium di Palazzo Italia alle ore 10,30. Un confronto sul moderno miglioramento genetico a cui parteciperanno i professori Harald Von Witzke, dell’Università di Berlino e Michele Morgante, dell’Università di Udine e il ricercatore Roberto Defez – IBBR CNR Napoli.
Confagricoltura evidenzia che ovunque, nel mondo, la ricerca e l’innovazione genetica in agricoltura sono viste come una soluzione alle sfide globali del pianeta piuttosto che come un problema. In Italia, invece, c’è la totale assenza di una politica a favore di una ricerca per l’innovazione e per la genetica in agricoltura. Non solo. Abbiamo eccellenze, ricercatori e accademie che sono ampiamente in grado di lavorare su questi temi, producendo innovazioni di cui la nostra agricoltura può beneficiare. Tecniche nuove, che mantengono praticamente intatta l’identità genetica “tipica” della pianta e che sono quindi perfette per un’agricoltura basata sulla tipicità com’è la nostra e per assicurare il futuro dei marchi del Made in Italy agroalimentare in tutti i settori, come in quello ortofrutticolo e in quello viticolo.
E’ dunque solo quella della ricerca scientifica, a parere di Confagricoltura, la strada che deve essere intrapresa per fare chiarezza su temi che invece, purtroppo, vengono affrontati in modo ideologico e che portano a gravi episodi come quello dell’incendio doloso al mangimificio Veronesi, di pochi giorni fa, ai cui titolari Confagricoltura rinnova la propria solidarietà.