Aggiornamenti sul Bando PNRR Parco Agrisolare 2023

03.05.2023

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Con un nuovo decreto ministeriale vengono fornite le direttive per mettere in atto la misura Parco Agrisolare (in programma nel PNRR – Missione 2, componente 1, investimento 2.2) che sarà oggetto di un nuovo bando dedicato.

Un primo bando era stato pubblicato nel 2022, il prossimo in uscita ricalca il precedente (con qualche differenza) e prevede un contributo a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

Bando Parco Agrisolare 2023, le possibili novità in arrivo

Il limite al dimensionamento degli impianti su tetti delle aziende agricole, che ha frenato l’efficacia del bando Pnrr Parco Agrisolare, potrà essere superato con una soluzione “cloud”.

Ad annunciarlo, durante l’audizione sulle linee programmatiche del suo ministero (documento e video in basso) è stato Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste (Masaf).

Come già aveva spiegato rispondendo a un’interrogazione sulla misura Pnrr gestita dal Masaf per il fotovoltaico sul tetto delle aziende agricole, il ministro è critico verso il vincolo che limita l’accesso a impianti con capacità produttiva inferiore o uguale al consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare.

Questo vincolo non è facile da superare, perché imposto dalla normativa europea sugli aiuti di Stato, ma Lollobrigida sta lavorando a una soluzione, anche in collaborazione con i gestori della rete.

Il vincolo di autoconsumo è “un paletto” che “per alcune coltivazioni è abbastanza ridicolo”, ha premesso nel suo discorso il ministro, facendo l’esempio della coltivazione del riso, che “richiede interventi energetici forti in una parte dell’anno” e “nulli in altre stagioni”. Da questo la soluzione pensata al Masaf.

“Proporremo una logica di cloud energetico che, se fossero disponibili i gestori (della rete, ndr) – e abbiamo nozioni informali che questa disponibilità esiste, essendo il consumo calcolato in questo bando su base annua -, permetterà sostanzialmente di depositare l’energia in eccesso e riutilizzarla quando serve”.

“Non c’è uno scambio economico, e quindi non essendoci una vendita, si resta nell’ambito dell’autoconsumo. Questa attuale proposta sembra non riscontrare criticità particolari” ha spiegato Lollobrigida.

L’idea probabilmente sarà delineata nel pacchetto di proposte di aggiornamento del Pnrr “sia relative all’integrazione e allo scale up delle misure Masaf, sia finalizzate ad accelerare l’attuazione dei progetti e a rafforzare l’assistenza tecnica e la capacità amministrativa”, delle quali, si spiega nel documento depositato, “ho avuto modo di parlare con il ministro Fitto (ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr) e che vanno accompagnate da un processo di semplificazione normativa che permetta di rispettare le tempistiche previste”.

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