La domanda per la pensione anticipata flessibile è prevista in via sperimentale dalla legge di bilancio 2023 (legge n.197/2022) per i lavoratori che entro la fine del 2023 maturano un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 41 anni.
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La pensione – ricorda l’istituto, che ha pubblicato una circolare di chiarimenti sulla misura introdotta con la legge di Bilancio – si può ottenere trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti e, comunque, non prima del 1° aprile 2023. I soli lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni devono attendere sei mesi e, se hanno raggiunto i requisiti prima della fine di gennaio, almeno il 1° agosto 2023.
IMPORTO MASSIMO MENSILE
Durante il periodo che intercorre tra la data di decorrenza della pensione anticipata flessibile e la data di conseguimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia, non è possibile cumulare la pensione con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione dei redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5mila euro lordi annui. L’importo massimo mensile della pensione anticipata flessibile in pagamento inoltre non potrà superare cinque volte il trattamento minimo stabilito per ciascun anno (per il 2023 l’importo è pari a 2.818,65 euro). Tale limite non trova più applicazione al raggiungimento del requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia, che per il biennio 2023/2024 è di 67 anni.
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