51^ edizione degli incontri fitoiatrici: Il clima influenza sempre più il sistema di difesa della vite

12.12.2022

relatori presenti agli incontri fitoiatrici

Oltre 150 persone tra imprenditori agricoli, esperti di viticoltura e addetti ai lavori hanno preso parte martedì 29 novembre, presso la Cantina Terre del Barolo a Castiglione Falletto, ai 51esimi Incontri Fitoiatrici sul tema “Difesa sostenibile della vite dai patogeni fungini in uno scenario di cambiamenti climatici”.

L’incontro, organizzato da Agroinnova, Centro di Competenza dell’Università di Torino e da Confagricoltura Cuneo, in collaborazione con Banca d’Alba e Cantina Terre del Barolo, ha voluto fare il punto sulle ultime novità della ricerca nel settore vitivinicolo.

Il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, ha spiegato i motivi di questo appuntamento: “Abbiamo voluto evidenziare come il clima stia sempre più influenzando sia la fisiologia della vite sia il sistema di difesa, ma anche l’approccio che il viticoltore deve avere con i nuovi mezzi di protezione. Ai tecnici è richiesto di dialogare sempre più con la scienza e gli enti di ricerca per mettere in pratica e diffondere le innovazioni proposte a beneficio delle nostre imprese agricole, della nostra viticoltura e per il bene di tutto il sistema agricolo che dovrà affrontare il difficile percorso del ‘green new deal’ che porterà nei prossimi anni ad una riduzione dei trattamenti anti parassitari. Un percorso da noi fortemente contrastato, per le sue rigide posizioni”.

CONSIDERAZIONI PROVE SUL CAMPO

I lavori, moderati da Monica Mezzalama di Agroinnova sono entrati nel vivo con l’esposizione di Federico Spanna, del Settore Fitosanitario e servizi tecnici scientifici della Regione Piemonte su “Influenza sull’ecosistema vigneto delle anomalie climatiche nell’annata 2021-2022”.

Spanna ha posto l’accento sugli eventi estremi che hanno caratterizzato la campagna 2022 evidenziando come gli effetti del cambiamento climatico nel medio-breve periodo abbiano portato ad una crescita di anomalie, ad una persistenza dei fenomeni e ad un aumento dell’intensità dei fenomeni di segno opposto, ma anche un’irregolarità nella distribuzione delle precipitazioni e nello sviluppo fenologico.

Sono seguiti squilibri nei processi produttivi e riproduttivi e mutamenti negli equilibri suolo-pianta-patogeno.

Vladimiro Guarnaccia nel suo intervento sul tema “Patogeni del legno della vite in Piemonte, identificazione e diagnostica” ha dapprima indicato come la malattia del legno sia dovuta a diversi funghi che normalmente vengono sottovalutati dal viticoltore, quindi ha fatto un excursus su tutti i vari agenti patogeni illustrando i sintomi, in modo da riconoscerli sul campo prima della loro comparsa.

Un problema serio, da considerare a partire dalla messa a dimora delle barbatelle.

Nella sua presentazione Giorgio Gambino dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del Consiglio Nazionale delle Ricerche – IPSP-CNR, parlando di “Risposte fisiologiche e metaboliche della vite agli induttori di resistenza impiegati nella lotta alle malattie fungine” ha mostrato quelle che sono le nuove “armi” sostenibili nella difesa per poi fornire alcuni dati: sui 3,3 milioni di ettari coltivati a vite in Europa, i fungicidi applicati rappresentano il 60% del totale dei pesticidi utilizzati nell’Ue”.

Massimo Pugliese e Matteo Monchiero di Agroinnova ANT-net hanno descritto alcune esperienze sull’utilizzo di modelli previsionali per la riduzione dei trattamenti antiperonosporici. Le prove sono state effettuate in campo nel 2020 e 2021 in vigneti sperimentali di Grugliasco e Priocca su Moscato e su Arneis e Nebbiolo. Nelle prove condotte a Grugliasco con i DSS sono stati effettuati fino a 3 interventi antiperonosporici in meno rispetto alla ‘regola dei 3 dieci’, a parità di efficacia.

Sul campo (bio), a Priocca, con i DSS è stato possibile effettuare 2-4 interventi in meno con rameici, a parità di efficacia, ottenendo una riduzione di 0,8-1,6 kg/ha di rame. È stato evidenziato come modelli e sistemi di supporto decisionale contribuiscono a ridurre i trattamenti antiperonosporici.

relatore Antonio Marino durante gli incontri fitoiatrici

PROBLEMI CON L’ACQUA

Infine, Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo ha tracciato un bilancio fitoiatrico per l’annata 2021-22: “Il caldo anomalo della primavera-estate 2022 ha evidenziato la necessità di cambiare abitudini: per la prima volta si è parlato di impianti di irrigazione della vite, dell’uso del caolino e dell’apporto di modelli matematici nel trattamento delle patologie fungine. Il caldo eccessivo e lo stress indotto nelle piante ha dato origine a filloptosi anticipate nei mesi di fine luglio/agosto anche di notevole entità, in zone maggiormente esposte. Le particolari condizioni di campo hanno annullato del tutto il cotico erboso. Si è avuta una difficoltà di reperimento dell’acqua per la preparazione delle miscele fitoiatriche, un gran rispolvero di alcune attrezzature quali ripper e frese per la gestione del terreno nell’ottica del risparmio idrico e un ‘ritorno al passato’, per alcune operazioni, quali la piegatura dei giovani tralci in sostituzione della cimatura, a volte dettata da necessità operative per scarso/ nullo impulso vegetativo”.

L’annata si è caratterizzata da una bassissima incidenza delle fitopatie chiave della vite, con un aumento significativo dei sintomi legati alla Flavescenza Dorata e minor incidenza della gestione in verde dei vigneti.

pubblico presente durante gli incontri fitoiatrici

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