Gli allevatori di bovini da carne si confrontano in Regione al tavolo di filiera

09.09.2022

bovino tra le montagne

“L’emergenza determinata dalla siccità ha aggravato significativamente la situazione di difficoltà economica degli allevamenti a causa della scarsa disponibilità di foraggi di primo taglio, della contrazione della produzione di mais di primo raccolto e della compromissione delle coltivazioni di secondo raccolto, quali mais, sorgo, panico ed erbai vari”.

Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Piemonte e Cuneo, esprime preoccupazione per lo stato di salute del comparto degli allevamenti bovini; la questione è stata affrontata il 7 settembre al tavolo di filiera che si è riunito all’assessorato regionale all’Agricoltura guidato da Marco Protopapa, al quale hanno partecipato il presidente della sezione allevamenti bovini da carne di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, Alberto Brugiafreddo, e il vice direttore dell’organizzazione agricola, Paolo Bertolotto.

Dall’incontro è emerso che, in base ad uno studio condotto su un campione rappresentativo di aziende, aggiornato alla luce dei recenti forti rincari delle materie prime e dell’energia, gli allevamenti di bovini registrano attualmente una perdita di 41 centesimi al chilogrammo (peso vivo, riferito a capi maschi) rispetto al prezzo massimo rilevato dai mercuriali della Camera di commercio di Cuneo.

La scarsa redditività degli allevamenti sta favorendo la diminuzione dei capi allevati e l’abbandono di alcune stalle; nel 2010 in Piemonte c’erano 3.625 allevamenti di bovini da carne con 264.488 capi; attualmente il numero delle stalle è sceso a 2.828, con 239.821 capi bovini allevati. In un decennio praticamente una stalla su cinque ha chiuso i battenti. Più contenuto, ma comunque allarmante il calo in provincia di Cuneo, patria della zootecnia bovina da carne in regione: dai 1.103 allevamenti e 124.790 capi del 2010 si è scesi a 977 stalle e 122.031 animali attualmente allevati.

“È una situazione che ci preoccupa – dichiara Alberto Brugiafreddo, presidente della sezione allevamenti bovini da carne di Confagricoltura Piemonte e Cuneo – perché in assenza di misure adeguate, si rischia di andare incontro a una forte contrazione degli allevamenti, anche a causa dei probabili aumenti delle materie prime che si profilano nei prossimi mesi a seguito del peggiorare della crisi dovuta al conflitto russo-ucraino. Per questi motivi oltre ai sostegni diretti agli allevatori già previsti a livello comunitario e nazionale e a quelli indispensabili e urgenti finalizzati a contenere il costo dell’energia, sarebbe importante che nelle sedi istituzionali competenti si promuovessero azioni, anche strutturali, idonee a riposizionare sul mercato, in un ambito economicamente sostenibile, la carne di bovino e in particolare quella della razza Piemontese certificata”.

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