Il Ministero delle Politiche Agricole ha accolto le istanze di Confagricoltura per il comparto suinicolo interessato dalle verifiche ispettive supplementari (VIS) a seguito delle emissioni di non conformità riscontrate in particolare nel 2020, durante la pandemia Covid-19, quando si erano verificate difficoltà di consegna e macellazione degli animali.
Il tema è stato a lungo dibattuto dalla sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo che, ora, guarda con apprezzamento al provvedimento con cui si autorizza l’accorpamento dei controlli per le partite fuori peso, come richiesto dai suinicoltori della Granda che hanno avuto i controlli necessari a garantire le conformità degli animali rispetto ai disciplinari dei Consorzi dei prosciutti di Parma e San Daniele.
Le aziende suinicole sono tuttora oggetto di più verifiche da parte degli organismi di certificazione in seguito alle emissioni di non conformità. L’attivazione delle misure di controllo rinforzate – evidenzia Confagricoltura – sono a carico delle imprese agricole, compresi tutti gli oneri collegati: spese di viaggio, vitto, alloggio degli ispettori. Finora ogni VIS era finalizzata a una sola segnalazione, con il conseguente lievitare dei costi per ogni controllo ulteriore (tra i 200 e i 300 euro ciascuno) anche nella stessa azienda.
“Il conto, per le imprese, era diventato insostenibile, aggravando già una difficile situazione per la filiera suinicola – dichiara Roberto Barge, presidente della sezione suinicola di Confagricoltura Cuneo -. Grazie al prezioso lavoro portato avanti da Rudy Milani, presidente FNP allevamenti suinicoli, e dai funzionari nazionali, Confagricoltura si è attivata presso il Ministero affinché si potessero accorpare le visite ispettive supplementari nell’ambito dello stesso controllo e il Mipaaf ha ufficialmente accolto questa richiesta, autorizzando le VIS in un’unica tranche”.
Con questo pronunciamento, anche le spese sostenute nell’ambito della stessa giornata di ispezione vengono addebitate all’azienda una sola volta. “Si tratta di una misura importante – conclude Roberto Barge – anche alla luce del fatto che l’ammontare dei costi per le VIS negli allevamenti suinicoli aveva raggiunto 7 milioni di euro in tutta Italia, pesando molto sul tessuto produttivo della nostra provincia dove sono attivi 900 allevamenti suinicoli conferitori, per la stragrande maggioranza, dei circuiti delle due Dop”.