Orzo e grano di alta qualità, con produzioni in leggero calo. Forti timori per le coltivazioni estive: se non arriveranno le piogge si perderà l’intero raccolto

24.06.2022

Grano in un campo

Nonostante i forti temporali del 22 giugno, con alcuni danni localizzati, tra Torinese occidentale, Canavese, Biellese e Alto Vercellese, la situazione di siccità che sta vivendo il Piemonte desta forti apprensioni nel mondo agricolo.

In generale, un po’ in tutto il Piemonte, le produzioni sono complessivamente inferiori a quelle dello scorso anno, che erano già più basse della media degli anni precedenti.

Per quanto riguarda l’orzo la siccità dell’inverno e della primavera ha ridotto l’accestimento delle piantine; il cereale è rimasto con una taglia molto bassa, con una produzione di paglia scarsa (meno del 50%) e una riduzione della granella, con punte del 30-35% inferiori alla media.

Le trebbiature del grano sono iniziate da pochi giorni, con le prime produzioni che in alcuni areali sono buone, mentre nei terreni più magri e meno freschi appaiono insoddisfacenti, con una riduzione del 25-30% rispetto alla media, sia per la granella, sia per la paglia.

Lo stato sanitario di orzo e grano è ottimo; i costi di produzione sono però in forte aumento: i prezzi, seppure maggiormente remunerativi dello scorso anno, a causa della riduzione della produzione faticheranno a far raggiungere l’equilibrio economico alle imprese.

Le prossime settimane saranno invece fondamentali per la l’evoluzione delle coltivazioni estive, foraggere, mais e riso in particolare. Se non interverranno precipitazioni significative si registrerà un crollo dei raccolti.

Anche per il secondo taglio dei fieni la situazione è preoccupante: i prati non irrigabili stanno già seccando, con una quasi totale perdita della produzione.

Anche il mais di secondo raccolto presenta i segni dello stress idrico: la coltura è in sofferenza e se la situazione meteorologica attuale persisterà la criticità diventerà irreversibile.

Inoltre nelle aree dove non è possibile irrigare la situazione è quasi completamente compromessa, soprattutto nelle zone collinari.

Facebooktwitterpinterestmail