Dalla Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola di Savigliano, Confagricoltura Cuneo sottolinea l’importanza di tutelare la competitività delle imprese agricole e aumentare la produttività del settore.
“Le politiche agricole europee in tema di agricoltura non vanno nella direzione auspicata dal settore che in questi decenni ha compiuto passi da gigante in tema di sostenibilità ambientale. Lo ha fotografato bene anche la Commissione europea nel secondo rapporto annuale dedicato alla transizione economica, sociale e ambientale. L’Italia è nel gruppo di Paesi europei che dal 2011 al 2020 ha fatto progressi maggiori della media Ue riducendo drasticamente le emissioni, l’utilizzo di fitofarmaci e migliorando la sua biodiversità, ma ha peggiorato i suoi indicatori economici. Di fronte a tutto ciò e alle pesanti conseguenze sulla nostra agricoltura provocate dal devastante conflitto in corso in Ucraina, è opportuno rinviare dunque l’entrata in vigore della nuova PAC. Le aziende vogliono continuare a fare la loro parte in questa delicata fase, ma è importante salvaguardare il loro reddito per renderle sempre più competitive sul mercato globale”.
È il messaggio che giovedì 17 marzo Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, ha lanciato dal Padiglione Agrimedia della Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola di Savigliano in chiusura del convegno “La nuova PAC e il PNRR: prospettive, strategie e criticità per l’agricoltura di domani”.
L’appuntamento ha visto la presenza di centinaia di aziende agricole e operatori del settore, tutti interessati a conoscere meglio le implicazioni che i due strumenti programmatici avranno sullo sviluppo del settore nei prossimi anni.
Ad aprire il convegno è stato il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, che dopo aver ringraziato gli organizzatori della Fiera per il lavoro svolto e per il coraggio delle scelte, ha da subito messo in luce come “di fronte ad uno scenario internazionale drammaticamente mutato nel volgere di pochi giorni, molte delle decisioni assunte per lo sviluppo agricolo vadano riviste per tutelare e aumentare le produzioni nazionali ed europee”. Il riferimento è alla nuova Politica Agricola Comune che dovrà entrare in vigore dal gennaio 2023.
Il tema è stato analizzato nei dettagli da Vincenzo Lenucci, responsabile dell’Area Economica e Centro Studi Confagricoltura, che ha spiegato ai presenti le principali novità previste dalla PAC. “Le risorse destinate dalla PAC all’Italia sono di oltre 50 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 e di circa 36 miliardi di euro nel quinquennio 2023-2027 (3,6 miliardi di euro all’anno di Pagamenti Diretti e 2,6 miliardi di euro per lo Sviluppo Rurale) – ha chiarito -. Le risorse complessive sono inferiori di circa il 15% rispetto alla precedente programmazione, ma vengono richiesti maggiori impegni alle aziende in termini di sostenibilità (ecoschemi) con meccanismi che mirano a privilegiare le imprese più piccole (pagamento ridistributivo). Si può arrivare a tagli sostanziali”. Ogni Paese dovrà seguire un Piano Strategico Nazionale (PSN) e quello presentato dall’Italia a Bruxelles, secondo Confagricoltura, andrà ripensato in modo profondo, anche alla luce degli eventi internazionali.
Del nuovo PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sono stati invece passati in rassegna i cinque piani di intervento strettamente ‘agricoli’: Parco Agrisolare (1,5 miliardi di euro); Agrosistema irriguo (880 milioni di euro); Sviluppo della logistica (800 milioni di euro); Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo (500 milioni di euro) e Contratti di filiera (1,2 miliardi di euro). A queste si aggiungono altre misure trasversali.
Cristina Tinelli, responsabile dell’ufficio Confagricoltura a Bruxelles, in video collegamento, è entrata subito nel cuore dell’attualità: “Visto quanto sta succedendo, è in atto un ripensamento di alcuni meccanismi – ha detto – le proposte avanzate da Confagricoltura mirano ad aumentare in Europa la produzione su terreni non coltivati, a derogare alcune norme base che regolano la cessione di aiuti di Stato, ad avviare stoccaggi privati di carni suine e a utilizzare una riserva di crisi per aiutare gli agricoltori danneggiati. Venendo ai PSR, invece, dovranno confluire tutti a livello nazionale e saranno strutturati non più un misure, ma in interventi e sotto-interventi”.
In conclusione, in video collegamento da Torino, anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, ha sottolineato come “alcuni aspetti critici delle politiche europee andranno rivisti e l’autosussistenza probabilmente sarà una regola da riscoprire”. Insomma, in un mondo cambiato troppo rapidamente, l’appello è a riesaminare gli strumenti e gli obiettivi fissati per non vincolare la produttività agricola nazionale e avere una strategia al passo con i tempi.