“Aumentano le tensioni sui mercati internazionali. Dai cereali alla soia – lancia l’allarme il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Il governo argentino ha annunciato, con effetto immediato, il blocco delle esportazioni di farina e olio di soia. Motivo della decisione, la necessità di tutelare il mercato interno”.
Confagricoltura segnala che l’Argentina è il primo Paese esportatore di derivati della soia su scala globale. Tre soli Stati – Argentina, Brasile e USA – realizzano oltre l’80% della produzione mondiale di soia. L’incidenza dell’Unione europea è nell’ordine di un punto percentuale.
“La decisione del governo argentino ha un pesante effetto sull’industria mangimistica italiana e, di conseguenza, sul settore degli allevamenti, che già attraversa una fase estremamente critica” – sottolinea Giansanti.
Secondo i dati di ASSALZOO, l’Associazione italiana delle industrie produttrici di mangimi, ogni anno vengono utilizzate circa 3,6 milioni di tonnellate di farine di soia provenienti principalmente da Argentina e Brasile.
“Serve un coordinamento a livello europeo per gestire la situazione, allo scopo di garantire i cicli di produzione e contenere un’ulteriore crescita del prezzo dei mangimi, che risulterebbe insostenibile – sollecita il presidente di Confagricoltura.
“Nei giorni scorsi la Commissione europea ha autorizzato gli Stati membri a revocare alcune restrizioni tecniche legate al limite massimo di residui per le importazioni di mais, pur nella piena garanzia e sicurezza del commercio internazionale”.
“Chiediamo alle autorità competenti di valutare la situazione – conclude Giansanti – al fine di aumentare la disponibilità di materie prime da destinare alla produzione di mangimi”.