Confagricoltura Piemonte sul caso di peste suina africana su un cinghiale rinvenuto a Ovada

08.01.2022

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In relazione al rinvenimento di un cinghiale – a Ovada – colpito dal morbo della peste suina africana, Confagricoltura ribadisce l’assoluta necessità di “interventi tempestivi e coordinati, per arginare un’emergenza che non riguarda più soltanto le imprese agricole, danneggiate dei selvatici, ma che interessa tutta la popolazione. Ormai è un problema di ordine sanitario – dichiara il presidente Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – che, se non controllato, procurerà danni irreparabili per il nostro tessuto sociale, economico e produttivo”.

All’inizio del mese di dicembre dell’anno scorso Confagricoltura aveva denunciato forti preoccupazioni anche nella nostra regione per le notizie provenienti dalla Germania, che segnalavano un nuovo caso di peste suina africana nel distretto di Ludwigslust-Parchim, in una carcassa di cinghiale ritrovata un’ex area di addestramento militare, nei pressi di Redlin, al confine con lo stato del Brandeburgo.

Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, era intervenuto ancora una volta sulla questione dell’eccessiva proliferazione della fauna selvatica, chiedendo a tutti gli enti interessati il massimo sforzo per contenere il fenomeno. “Nei mesi scorsi, grazie all’intervento del prefetto di Torino che si era attivato su segnalazione della nostra organizzazione, si era istituito un tavolo di coordinamento tra tutti i soggetti interessati – spiega Allasia – per individuare iniziative congiunte per limitare la presenza abnorme di cinghiali che oltre a danneggiare pesantemente i raccolti crea problemi di ordine sanitario all’ecosistema.

Dobbiamo evitare in tutti i modi che la peste suina africana si propaghi: sarebbe un danno enorme per i nostri allevamenti e per la sicurezza alimentare – aggiunge Enrico Allasia – e per questo chiediamo a tutte le istituzioni di moltiplicare gli sforzi per sviluppare un’attività di selezione dei cinghiali che riporti il numero di ungulati a un livello compatibile per il nostro territorio”.

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