Confagricoltura, CIA, Alleanza delle Cooperative e Copagri hanno inviato al ministro delle politiche Agricole e Forestali, Maurizio Martina, al direttore generale di Agea, Stefano Sernia, e per conoscenza a tutti i direttori degli organismi pagatori, tra cui Arpea per il Piemonte, una lettera con cui denunciano le gravi carenze organizzative e operative riscontrate nell’applicazione della riforma della PAC.
“Nonostante le nostre ripetute manifestazioni di allarme, ci troviamo costretti a palesare ancora tutta la nostra preoccupazione per una Campagna PAC 2015 che realmente rischia di non consentire una presentazione delle Domande Uniche e delle Domande PSR con molti agricoltori che non percepiranno gli aiuti diretti – si legge nella missiva firmata da Mario Guidi, presidente di Confagricoltura e dagli altri rappresentanti delle associazioni in Agrinsieme – L’assenza di dialogo e di una collaborazione fattiva ha determinato un quadro di criticità assolutamente ingestibili; la pubblicazione tardiva e frammentata della normativa di applicazione e l’assenza di circolari applicative fondamentali per la predisposizione delle domande ne sono solo un esempio emblematico”.
Netto è il commento del direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio, sulla vicenda: “Questa situazione sta creando non pochi disagi ai nostri operatori, oltre che alle aziende agricole – dichiara -, spiace constatare anche questa volta come le amministrazioni pubbliche, sempre molto puntuali nel sanzionare gli agricoltori e i Centri di Assistenza Agricola, lo siano molto meno nel fare la loro parte, mettendo in campo le procedure e i programmi per la compilazione delle domande PAC nei tempi previsti”.
La questione ha, infatti, risvolti diretti e pratici proprio nella gestione delle pratiche da parte dei Centri di Assistenza Agricola (CAA) che, come scritto ancora nella lettera, “vivono con frustrazione questa situazione dovendo motivare l’attuale condizione agli agricoltori che mostrano la loro insofferenza nel tornare e ritornare presso gli uffici senza poter presentare la propria domanda di aiuti. Le ricadute sul mondo agricolo sono devastanti anche per il rischio di ritardare, e financo impedire, il flusso di risorse comunitarie al mondo agricolo con effetti destabilizzanti”.
Di qui la richiesta delle associazioni affinché vengano percorse tutte le strade utili a raggiungere il risultato di non far perdere all’agricoltura italiana quanto di diritto. “Abbiamo chiesto, e continueremo a farlo, che le azioni che verranno messe in atto consentano a tutti gli agricoltori di completare le procedure e di accedere ai benefici previsti dalla PAC – conclude Mario Guidi -. È questo il senso dell’iniziativa ed è su questo che abbiamo chiesto all’Amministrazione di impegnarsi. Una diversa opzione non è contemplabile”.