Non c’è due senza tre. E così l’azienda agricola La Bottera di Morozzo, forte delle precedenti esperienze agrituristiche avviate con successo in quasi due decenni di attività, lo scorso ottobre ha inaugurato una terza struttura a Piozzo, vicino ad una delle due già esistenti. “Abbiamo acquistato un vecchio cascinale nel 2019, lo abbiamo ristrutturato e da giugno è operativo il nuovo ristorante, in piena continuità con la filosofia degli altri due – spiega Mario Sarale, il vulcanico titolare -. Non ci sono differenze nel servizio, né più di tanto nell’arredamento o nella disposizione dei locali. Ciò che ci contraddistingue continua ad essere la genuinità dei prodotti che compongono i nostri menu. A questo si aggiunge uno spazio esterno che voglio curare al meglio per offrire ai miei ospiti la possibilità di godere di un giardino in cui sostare e scattare foto ricordo dei loro momenti importanti”.
Dietro questo nuovo investimento aziendale si cela il desiderio della famiglia Sarale di continuare a diversificare l’attività agricola, senza dimenticare però le origini da cui tutto ha avuto origine e che ancora oggi rappresenta l’ossatura portante dell’impresa: ossia l’azienda di vacche da latte (Frisone e Jersey) con l’annesso caseificio e l’allevamento di suini biologici.
“Dal 1992, anno di nascita del piccolo laboratorio di lavorazione del latte, non ci siamo mai fermati”, ammette Mario Sarale anima dell’azienda, che conduce insieme a Francesco, allevatore delle vacche da latte, Remo, responsabile dell’allevamento suinicolo, e Anna, addetta al confezionamento dei prodotti e alle mansioni contabili e amministrative. Oltre a loro lavorano a La Bottera una decina di dipendenti.
Premiata la scelta di specializzarsi
Vincente si è rivelata l’idea di specializzarsi sui formaggi aromatizzati, prodotti in oltre 40 referenze diverse: con i petali di fiori, con scaglie di cioccolato, al tartufo, alle erbe di montagna, ai semi di finocchio e papavero, con pezzetti di pere e mele essiccate, ai funghi porcino trifolati, con nocciole, mandorle e cannella, ma anche al Barolo o alla birra e molti altri. La varietà dell’offerta segue le esigenze della clientela, in particolare quella straniera, da cui arrivano le richieste più curiose.
La Bottera esporta oltre il 50% dei propri prodotti, in Svizzera e Germania su tutti, ma anche nei Paesi dell’Est-Europa, come Repubblica Ceca e Polonia. “Ricordo ancora la prima volta in cui partecipai, quasi per gioco, al Cibus di Parma nel 1992 – dice Mario Sarale -, avevo 22 anni ed ero con il mio piccolo banchetto in mezzo a colossi del ‘food’, ma questo ci permise di entrare a contatto con numerosi buyer stranieri. Non a caso il nostro primo cliente non fu un italiano, ma di Boston. Ancora oggi partecipo ai grandi eventi in giro per l’Europa, riservano sempre qualche opportunità”. Ma i prodotti La Bottera si trovano direttamente anche nel punto vendita aziendale, al mercato settimanale di Mondovì e Carrù, in numerosi negozi di alimentari della provincia e in diversi punti della Grande Distribuzione Organizzata.
Idee per il futuro di una grande famiglia
Il caseificio lavora circa 25 quintali di latte al giorno, non solo bovino, ma anche ovino e caprino. Da lunedì al giovedì si gestiscono gli ordinativi e le spedizioni, mentre dal venerdì alla domenica si lavora per rifornire i tre agriturismi. Un flusso ininterrotto di operazioni, quindi, che non impedisce di continuare a programmare novità per il futuro. “Stiamo lavorando in questi mesi a un formaggio senza lattosio e ad uno prodotto con caglio di origine vegetale”, svela il titolare che poi sottolinea le non poche difficoltà attraversate durante i mesi più duri della pandemia, specie sul fronte degli agriturismi e dei servizi di ospitalità. “È stato complicato reggere il colpo, anche perché molto di quanto produciamo lo destiniamo alle nostre strutture, che sono state chiuse per parecchio tempo.
Con tutte le attenzioni e misure di sicurezza necessarie, ci siamo adoperati per riaprire da maggio all’aperto, grazie a tensostrutture e alla sinergia con diverse realtà che ci hanno dato un aiuto, come la Pro Loco di Piozzo”. Anche perché, nonostante lo sguardo commerciale sia rivolto al mondo, La Bottera continua ad essere saldamente ancorata sul territorio e ai valori tipici della famiglia, come testimonia l’aneddoto con cui ci saluta Mario Sarale: “Nei nostri agriturismi lavorano nei weekend diversi studenti che arrivano da noi al quarto o quinto anno di liceo e proseguono fino al termine del percorso universitario. Un percorso di formazione lavorativa e umana che fa de La Bottera non solo un’azienda, ma anche una grande famiglia”.