La cessione del credito d’imposta per le imprese che investono in innovazione nell’ambito del piano Transizione 4.0, stralciata dal maxiemendamento del Dl Sostegni e oggetto, nella giornata del 19 maggio, di un ordine del giorno approvato all’unanimità, non rientra nel testo definitivo del Dl Sostegni bis.
E’ quanto emerge dalla riunione del Consiglio del Ministri che ha varato il testo definitivo del Decreto. “Un’esclusione grave – ad avviso di Confagricoltura – che condizionerà gli investimenti delle imprese nella fase di ripartenza post Covid”.
Sono state invece accolte le misure, sostenute dalla Confederazione, relative al sostegno alla zootecnia con l’aumento delle compensazioni Iva per le cessioni di bovini e suini; l’esonero contributivo per i comparti più colpiti dalla pandemia, come il vitivinicolo e l’agriturismo; l’istituzione di un Fondo per il sostegno del settore bieticolo saccarifero; il rafforzamento dello strumento delle garanzie Ismea a favore degli imprenditori agricoli e della pesca; e l’incremento del Fondo di solidarietà nazionale.
Su quest’ultimo punto Confagricoltura aveva fortemente richiesto il rifinanziamento della misura, alla luce dei danni ingenti provocati dalle gelate di aprile, soprattutto ai comparti viticolo, frutticolo e apistico. “La dotazione di 105 milioni appare tuttavia sottodimensionata rispetto alla straordinarietà dell’evento e ai danni subiti dalle aziende agricole. In Francia – ricorda la Confederazione – è stato erogato un miliardo di euro a favore delle imprese del settore primario colpite dalle gelate”.
In attesa della pubblicazione del testo ufficiale – conclude Confagricoltura – l’auspicio è che, in fase di conversione, il Parlamento reintroduca la cessione del credito d’imposta 4.0 e un sostanziale rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale.
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