Aumentano in modo impressionante i danni causati dai selvatici alle coltivazioni agricole. In questi giorni ha preso avvio la fienagione del maggengo: i cinghiali sporcano l’erba appena tagliata e devastano i prati sollevando il cotico erboso. “Abbiamo segnalazioni di danni da tutto il territorio regionale, il che dimostra che la situazione è fuori controllo”, dichiara Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte.
Una nuova fonte di preoccupazione arriva dall’eccessiva proliferazione di caprioli: intere mandrie di giovani animali prendono di mira i vigneti delle aree collinari del Piemonte, decorticando i germogli di vite, teneri e particolarmente appetibili per questa specie. Il danno prodotto è rilevante: negli appezzamenti colpiti la vendemmia di quest’anno è compromessa.
Mentre si verificano questi accadimenti – fanno rilevare i vertici di Confagricoltura – leggiamo che lungo la cremagliera che da Sassi porta a Superga il Centro Animali Non Convenzionali del Dipartimento di Scienze Veterinarie che opera in convenzione con la Città Metropolitana di Torino con il servizio “Salviamoli insieme on the road” è intervenuto per curare un capriolo ferito. “Apprezziamo la sensibilità dell’ente pubblico – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – ma al tempo stesso chiediamo interventi immediati per limitare i danni dai selvatici alle coltivazioni, per ridurre gli incidenti stradali e
per evitare il rischio di trasmissione della peste suina africana, veicolata proprio dai cinghiali”.
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