Frutteti cuneesi colpiti dalla forte ondata di gelo: danni alle produzioni superiori al 50%

09.04.2021

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Tecnici di Confagricoltura Cuneo al lavoro per quantificare le perdite che si presentano molto ingenti

La forte ondata di gelo che ha colpito il Piemonte e la provincia di Cuneo nelle notti tra il 6 e l’8 aprile ha provocato danni molto ingenti ai frutteti nel pieno della fioritura, favorita dalle temperature quasi estive delle scorse settimane. I tecnici di Confagricoltura sono al lavoro per monitorare la situazione in campo, ma la previsione è di un’annata frutticola in salita come conferma Michele Ponso, neo presidente nazionale della FNP Frutticoltura di Confagricoltura: “Il problema è stato causato dalla durata delle gelate (diverse ore per nottata), oltre che dalla loro intensità, fattori che abbinati insieme hanno provocato seri danni su albicocche, pesche, nettarine e susine stimabili in perdite dal 50 al 70 per cento delle produzioni, a seconda degli areali colpiti – ha dichiarato l’imprenditore frutticolo di Lagnasco -.

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Nel Saluzzese la temperatura è scesa anche a -7 gradi sotto lo zero e gli impianti non dotati di sistemi di difesa attiva (ventoloni e antibrina ad acqua, ad esempio) vedranno in buona parte compromessi i prossimi raccolti.
Preoccupa da questo punto di vista la situazione del kiwi. Ora è partita la conta dei danni, c’è da sperare di riuscire a limitarli perlomeno sul mercato, se si considera che purtroppo queste forti ondate di gelo improvviso hanno interessato anche molti altri Paesi europei, dalla Spagna alla Francia”.

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“È ovviamente presto per fare dei bilanci precisi sulla consistenza dei contraccolpi sulle prossime campagne – continua Claudio Sacchetto, presidente della sezione Frutticola di Confagricoltura Cuneo -; tuttavia ciò che purtroppo è certo è che dopo queste due nottate, soprattutto per quanto riguarda le drupacee, si raccoglierà nulla o molto poco, specie nelle fasce più basse dei frutteti. Sulle mele il danno potrebbe essere più contenuto.

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I sistemi di difesa hanno funzionato bene, ma non in misura sufficiente per coprire tutti gli ettari di frutteto della Granda, e quindi ridurre a zero i danni che purtroppo restano molto seri. Molte aziende del comparto, inoltre, da qualche tempo hanno deciso di non assicurarsi più a causa dei costi insostenibili delle polizze e dei continui ritardi a vedersi riconosciuti i contributi spettanti. Sono scelte imprenditoriali, ma anni di mal funzionamento del sistema sicuramente non stanno giocando a favore di forme di difesa, che in queste situazioni potrebbe mitigare i danni”.

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