Il bilancio del settore agrituristico in Piemonte

03.02.2021

Agriturismo

Dopo i lunghi mesi di chiusura costati centinaia di milioni di euro in mancati incassi alle oltre 1.300 aziende agrituristiche piemontesi (oltre 400 in provincia di Cuneo), da lunedì il Piemonte è tornato giallo e quindi anche gli agriturismi, come i bar e i ristoranti, potranno accogliere la clientela fino alle 18.

Il settore – come sottolinea Agriturist Piemonte – sta vivendo una situazione di difficoltà a causa dell’emergenza Covid 19, da cui sono scaturite una prima e una seconda ondata di contagi con conseguenti azioni restrittive atte a fronteggiare la pandemia che, di fatto, hanno impedito alle aziende di svolgere la loro attività.

L’estate scorsa, dopo il primo lockdown totale, si era registrato qualche incoraggiante segnale di ripresa che tuttavia è stato completamente azzerato dal secondo periodo di restrizioni nella circolazione delle persone e di chiusura delle attività di ristorazione e pernottamento iniziato nel mese di ottobre.

L’attività di pernottamento, insieme a quella di organizzazioni di eventi e cerimonie, è stata pressoché inesistente. Stessa cosa dicasi per la ristorazione, salvo che per qualche operatore la cui azienda era ubicata in posizione idonea a praticare l’asporto del cibo e/o la consegna a domicilio. Si tratta comunque di casi sporadici e di attività minimali che consentono a malapena la sopravvivenza dell’azienda.

Nulla di fatto anche per le fattorie didattiche, le quali non hanno avuto il tempo di organizzare, né tanto meno di poter avviare, una qualsiasi attività di collaborazione con le istituzioni scolastiche che potesse prevedere la presenza in azienda di ragazzi e scolaresche.

Per la vendita diretta dei prodotti, attività autonoma rispetto a quella agrituristica e didattica, è andata meglio visto che era possibile acquistare le derrate alimentari nelle aziende agricole, anche con consegne a domicilio.

 

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