L’associazione “aroma di un territorio” cresce e raccoglie consensi tra aziende e operatori

09.01.2021

Bollino

EsCAMOtage per valorizzare il Moscato Secco e i Sorì
di Paolo Ragazzo

Un progetto coraggioso nel panorama vitivinicolo piemontese che, a distanza di poco più di un anno dalla sua nascita, sta registrando continui e crescenti interessi. È l’associazione “Aroma di un territorio” partita nel 2019 per volontà di sei giovani aziende vitivinicole di Langa con un obiettivo ben preciso: valorizzare l’uva Moscato, vinificandola nella sua versione secca. “Nelle nostre zone il Moscato secco si fa da sempre, ma un tempo era il classico ‘vinello’ da pasto da bere in famiglia – dichiara Simone Cerruti, presidente dell’associazione -; ora, invece, abbiamo deciso di porre le basi per un reale percorso di valorizzazione così da distinguerlo e differenziarlo nel panorama vinicolo”.

Simone Cerruti, Emanuele Contino, Gabriele Saffirio, Guido Vada, Francesco Bocchino e Fabio Grimaldi, sono loro i pionieri della prima ora di questa organizzazione a cui si sono aggiunti quasi subito Luca Amerio, Stefano e Daniele Cerutti. In tutto otto aziende, di cui la metà associate a Confagricoltura Cuneo, che da sempre segue con partecipazione questa iniziativa. La sede associativa è nell’ex palazzo municipale di Camo, frazione di Santo Stefano Belbo e cuore pulsante della produzione.

Qui sono stati definiti i criteri per entrare a far parte del sodalizio, raccolti in un preciso regolamento molto stringente: “Un paio di anni fa, quando abbiamo iniziato a parlare di questo progetto, avevamo raccolto una ventina di manifestazioni di interesse da parte di aziende, ma il numero si è ridotto drasticamente proprio per via dei vincoli di produzione piuttosto rigorosi che abbiamo deciso di adottare, a partire dal divieto totale di diserbanti (primi in Italia) – aggiunge Cerruti -. Realizziamo così due versioni di Moscato secco, una affinata esclusivamente in acciaio e un’altra in legno”. Non banale è anche il nome individuato per il prodotto: Escamotage. Un gioco di parole per aggirare l’ostacolo della mancata denominazione (per ora) e riportare al luogo attorno a cui gravita l’associazione.

I numeri sono ridotti, con circa 15mila bottiglie prodotte all’anno. “C’è chi ne fa 700 e chi 8mila, ma abbiamo fissato il limite massimo di 10mila per ciascuna azienda, così da mantenere sempre elevata la qualità”, dice Cerruti. Un’iniziativa piccola nelle proporzioni, dunque, ma decisamente interessante che ha saputo raccogliere consensi e plausi prestigiosi, confluiti anche nel libro “Moscato: pane, burro e acciughe” (per ora solo digitale) che racconta proprio la storia di questo progetto. “Abbiamo ricevuto i complimenti e i consigli di ‘istituzioni’ come Angelo Gaja, Walter Massa, Elio Altare e Carlo Petrini e ciò, oltre riempirci di orgoglio, ci sprona a proseguire sulla nostra strada e a selezionare attentamente i nuovi interessati a far parte del progetto, che vengono valutati da una Commissione di degustazione di cui fanno parte i membri del Consiglio direttivo dell’associazione, più due esperti esterni, a garanzia di massima imparzialità”, continua ancora il presidente.

E nonostante i pesanti limiti imposti quest’anno dalla pandemia, l’associazione è già proiettata in future iniziative per continuare a far conoscere il Moscato secco abbinato a tutto pasto: dagli aperitivi agli antipasti, dai primi piatti ai secondi a base di pesce o carni bianche. Il tutto per portare in tavola la storia, fatta di fatica e ostinazione, della viticoltura eroica dei Sorì dove la coltivazione dei vigneti avviene in appezzamenti con oltre 40 gradi di pendenza. “Il Covid ha interrotto bruscamente le nostre campagne promozionali, fatte perlopiù di eventi itineranti e degustazioni, ma torneremo a ritrovarci presto e far conoscere le virtù di questo vino già capace di conquistare i ristoranti stellati del territorio” conclude Cerruti. Perché se Escamotage è il marchio, le idee per un suo reale e costante sviluppo sono ben chiare e tracciate.

Le aziende
Ecco una breve presentazione delle quattro aziende di Confagricoltura Cuneo che fanno parte dell’associazione:

AZIENDA AGRICOLA TERESA SORIA
Castiglione Tinella. Dodici ettari di vigne dove la Langa si affaccia sul Monferrato. Cuore pulsante della zona classica del Moscato d’Asti e dell’Asti spumante DOCG. Emanuele Contino con i genitori Piero e Teresa, conduce un’azienda in cui il Moscato e la sostenibilità sono protagonisti. Vigneti esposti a sud e con pendenze superiori al 40%, sono i “sorì del Moscato” da cui nascono il Moscato d’Asti Vigna Moncucco, il Moscato d’Asti Vendemmia Tardiva Vigna Marini e l’Escamotage Insolito. La produzione si attesta sulle 5.000 bottiglie.
teresa soria

AZIENDA AGRICOLA CERRUTI SIMONE
Castiglione Tinella. Nata a fine ‘800, è condotta oggi da Simone Cerruti che rappresenta la quarta generazione di una famiglia di viticoltori e ha ripreso la vinificazione con la vendemmia 2014. L’azienda è di piccole dimensioni: 3,5 ettari, in parte con una pendenza del 40%, dove i lavori vengono fatti interamente a mano e senza uso di diserbanti. Produce Moscato d’Asti docg, Escamotage, il Nizza docg, la Barbera d’Asti e la grappa di Moscato Riserva. La produzione vinicola totale è di 4.500 bottiglie.
cerutti

TENUTA IL NESPOLO
Moasca. Ad oggi conta 12 ettari vitati, in cui a farla da padrone è la Barbera, ma trovano spazio anche altre varietà tipiche piemontesi e non come Dolcetto, Favorita, Chardonnay e Moscato. L’azienda è gestita in agricoltura convenzionale da Domenico e Luca Amerio, che si suddividono il lavoro in vigna e in cantina; per trasformare e imbottigliare il frutto del terroir di Moasca. La produzione è in continua evoluzione, con l’inserimento di nuovi vini, ad oggi la produzione si basa su: Barbera d’Asti Docg, Piemonte DOC Chardonnay e Escamotage Vino Bianco.

nespolo2

TOJO
Santo Stefano Belbo. Nasce all’inizio del Novecento fondata da Vittorio Bocchino e portata avanti dal figlio Remo, prima, e dal nipote Vittorio, poi. Ora alla guida c’è il giovane Francesco, rappresentante della quarta generazione di famiglia, che per 4 anni ha sperimentato il lavoro in cantina e vigneto e nel 2016 riuscito a presentare i suoi vini. Oltre all’Escamotage, l’azienda produce Barbera d’Asti, Moscato d’Asti, Langhe Favorita e un Passito di Moscato. Organizza passeggiate nei vigneti, visite in cantina e degustazioni.

alma e francesco

 

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