L’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia si è rivolto alla Direzione generale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione Europea, chiedendo se è possibile cumulare il credito d’imposta riconosciuto dalla Legge n. 160/2019 per gli investimenti in beni strumentali nuovi, con le misure previste dal PSR 2014/2020 della Regione Sicilia per le stesse spese ammissibili, superando così le aliquote massime del contributo pubblico previste dall’allegato II, Regolamento (UE) n. 1305/2013.
Sul punto, la Direzione generale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale ha precisato che detto credito d’imposta, ancorché riconosciuto alla generalità dell’imprese, senza vincoli settoriali o territoriali, costituisce comunque un contributo pubblico. Di conseguenza, in relazione alle medesime spese ammissibili, il cumulo delle misure di sostegno del PSR con il credito d’imposta di cui alla Legge n. 160/2019 è ammesso, ma il cumulo delle due agevolazioni deve rimanere entro i limiti fissati dall’allegato II del Regolamento (UE) n. 1305/2013.
Nonostante il credito d’imposta non configuri un aiuto di Stato, e possa quindi essere cumulato con il Piano di Sviluppo Rurale (PSR), l’Ufficio direttivo della Commissione Europea ritiene quindi che gli interventi in materia di sviluppo rurale non possano, in ogni caso, superare le intensità d’aiuto previste dal relativo Regolamento Europeo.
Si evidenzia che le nuove indicazioni della Direzione generale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale si pongono in aperto contrasto con quanto recentemente sostenuto dalla Regione Lombardia. Secondo la Commissione UE, quindi, il sostegno PSR per le spese ammissibili può essere concesso cumulativamente al credito di imposta, ma la somma degli aiuti deve rimanere entro i limiti dell’allegato II al Regolamento UE.
Tale allegato, relativamente agli investimenti in immobilizzazioni materiali, fissa la percentuale massima del 40%, maggiorabile del 20% per i giovani agricoltori e del 50% per le Regioni meno sviluppate. Considerando che molte Regioni erogano contributi PSR nella misura del 35% della spesa del bene strumentale, per gli investimenti effettuati nel 2020, il credito di imposta potrà usufruire di uno spazio residuale del 5%.
Questa interpretazione rappresenta un grande ostacolo al credito di imposta 4.0, soprattutto per i produttori agricoli che intendevano fare nuovi investimenti tecnologici ed informatici, in quanto il contributo PSR, essendo un’erogazione liquida ed immediata, verrà anteposto agli investimenti.